BASILEA (awp/ats) - La giustizia di Basilea Città ha confermato in appello il verdetto di prima istanza per tentato omicidio intenzionale nei confronti dell'uomo accusato di aver aggredito, nel giugno del 2022 a Basilea, il governatore della Banca centrale francese François Villeroy de Galhau. L'accusato, a causa di schizofrenia paranoide di cui soffre, è stato giudicato non responsabile delle sue azioni. Deve sottoporsi a un trattamento psichiatrico ospedaliero.
In base alla ricostruzione dei fatti, l'accusato, uno svizzero 41enne, ha colpito più volte alla testa con un martello Villeroy de Galhau nella piazza della stazione di Basilea, non lontano dalla sede della Banca dei regolamenti internazionali (BRI), di cui il francese è il presidente del consiglio d'amministrazione, ferendolo gravemente. A confermare il fatto, testimoni e tracce di DNA sul martello.
L'accusato ha continuato a infierire sul governatore anche quando questi è caduto a terra prima di essere immobilizzato dalla persona che accompagnava la vittima e da due passanti.
Nega tutto
L'imputato, che aveva presentato ricorso contestando i fatti e il verdetto di prima istanza emesso nel marzo 2023, ha negato anche oggi di aver commesso l'atto criminale di cui è accusato e smentito la diagnosi psichiatrica di cui è stato oggetto.
Davanti ai giudici ha ribadito la sua versione dei fatti: qualcuno lo avrebbe fatto cadere sul martello che si trovava a terra, il che spiegherebbe la presenza del suo DNA sull'attrezzo. La difesa ha definito la testimonianza poco credibile e inutilizzabile.
Nella sua sentenza, la Corte d'appello ha sottolineato che le testimonianze e le prove raccolte sono, al contrario, credibili e che la versione raccontata dall'imputato è "incomprensibile". Non ha nulla da dire nemmeno sulla diagnosi psichiatrica che è stata fatta.