ROMA (MF-DJ)--Tra il 2012 e il 2021 l'Eurosistema, cioè la Bce insieme alle banche centrali nazionali dell'Eurozona, ha realizzato profitti per circa 300 miliardi di euro. Da metà 2021 tuttavia lo scenario si è ribaltato. L'inflazione è risalita sopra il 2% per i colli di bottiglia nella produzione dopo il Covid ed è esplosa dopo l'invasione russa dell'Ucraina, raggiungendo nell'ottobre del 2022 un picco al 10,6% nell'Eurozona. Perciò la Bce ha chiuso gli acquisti netti di titoli e ha alzato i tassi al ritmo più elevato nella storia dell'euro (250 punti base tra luglio e dicembre 2022). E ora il conto sarà pagato anche dall'Eurosistema. Perché le banche centrali sono in rosso.

Lo scrive il settimanale Milano Finanza, aggiungendo che "sulla base delle informazioni disponibili, la Bce dovrà affrontare una riduzione del margine netto di interesse e avrà perdite nette (net shortfalls) per i prossimi 2-4 anni». Quanto alle banche centrali nazionali, la situazione è più difficile per Germania, Olanda e Belgio, che hanno già annunciato perdite miliardarie per i prossimi anni. Quella belga ha già detto che chiuderà il 2022 con un rosso di 600-800 milioni, che arriverà a 9 miliardi fino al 2027.

La Banca d'Italia è in una situazione più favorevole, anche per il possesso di titoli di Stato italiani più redditizi di quelli di altri Paesi. Il bilancio di Via Nazionale relativo al 2022, secondo le attese di mercato, farà eccezione nell'Eurozona e resterà in utile. I versamenti al Tesoro tuttavia dovrebbero calare, mentre resta da definire la ripartizione dei profitti tra gli azionisti. L'anno scorso Bankitalia ha versato ai soci dividendi per 340 milioni, pari al 4,5% del capitale, su un utile complessivo di 5,945 miliardi. Al Tesoro sono finiti 5,56 miliardi, oltre a 1,2 miliardi di tasse. Così lo Stato ha potuto alleviare il costo dell'alto debito. Paradossalmente i conti di Bankitalia beneficeranno della mancata volontà degli altri Paesi dell'Eurozona di condividere rischi dei titoli di Stato all'interno degli acquisti dell'Eurosistema (solo il 20% dei rischi è centralizzato): le altre banche centrali nazionali non hanno voluto Btp e così hanno dovuto riempire i bilanci di bond nazionali a rendimento zero o negativo.

La tendenza di avere perdite in bilancio proseguirà nel prossimo triennio e comunque non è solo europea. La Fed ha già comunicato che l'utile 2022 è sceso a 58,4 miliardi di dollari, dai 107,9 dell'anno prima. Ma la banca centrale Usa ha precisato che da settembre a fine anno ha registrato perdite per quasi 19 miliardi: perciò ha smesso di inviare denaro al Tesoro.

Il caso più clamoroso finora è stato quello della Banca Nazionale Svizzera (Bns) che ha concluso l'anno con una perdita di 132 miliardi di franchi (132,5 miliardi di euro). Anche la Bank of England è in rosso, al punto che Tesoro del Regno Unito dovrà versare 20-30 miliardi di sterline all'anno.

Francoforte e gli istituti nazionali hanno comunque predisposto difese rilevanti negli anni degli utili record. Perciò la Bce «non si aspetta di avere una posizione di capitale negativa», osserva un portavoce. Il capitale e le riserve dell'Eurosistema ammontano a 113 miliardi, di cui 8,3 per la Bce e 26 per Bankitalia. Gli accantonamenti complessivi ammontano a 116 miliardi, di cui 8,2 per la Bce (Via Nazionale ha accantonamenti per 7,5 miliardi e anche un fondo rischi generali da 33 miliardi). Inoltre bisogna considerare i conti di rivalutazione, ovvero le plusvalenze non realizzate derivanti dalla valutazione ai valori di mercato di oro, valute e titoli: questa voce pesa per 555 miliardi nell'Eurosistema, di cui 32,3 per la Bce e 120 miliardi per Bankitalia.

Francoforte rileva che queste difese saranno sufficienti per resistere alle perdite e che la politica monetaria non sarà influenzata dall'andamento dei bilanci.

pev


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January 23, 2023 03:34 ET (08:34 GMT)