FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea alzerà nuovamente i tassi d'interesse e probabilmente ridurrà un importante sostegno per le banche commerciali, compiendo un ulteriore passo verso l'adozione di politiche di inasprimento per contrastare l'impennata dell'inflazione.

Nel timore che l'aumento dei prezzi si radichi, la Bce ha già aumentato i tassi al ritmo più rapido mai registrato, senza lasciare intravedere alcun rallentamento, dato che per mettersi alle spalle dieci anni di stimoli potrebbe essere necessario attendere fino al prossimo anno e oltre.

È quasi certo che la Bce aumenterà il tasso di deposito dello 0,75% di 75 punti base - per un aumento cumulativo di 2 punti percentuali in tre riunioni - e dirà che proseguirà con i rialzi, anche se l'entità delle mosse successive rimane aperta al dibattito.

Ma, potenzialmente, c'è una decisione più importante: è probabile che la banca avvii i primi passi verso la riduzione del suo bilancio di 8.800 miliardi di euro, aumentato in anni di acquisti di debito e prestiti ultra agevolati concessi alle banche.

"La Bce è ancora in modalità di recupero", ha affermato Bnp Paribas. "Pensiamo che ora ci sia una comoda maggioranza per portare i tassi in territorio restrittivo".

Ma la decisione sui tassi sarà probabilmente la parte più semplice della riunione di oggi.

A differenza di settembre, nessun banchiere centrale si è apertamente opposto all'idea di un rialzo di 75 punti base oggi, e i mercati hanno pienamente prezzato tale mossa, suggerendo che ci sarà l'unanimità, soprattutto perché anche la Federal Reserve statunitense ha accennato a un aumento analogo.

A segnalare la difficoltà delle mosse future, la presidente della Bce Christine Lagarde fornirà probabilmente solo delle indicazioni vaghe, sostenendo che sono necessari altri rialzi. Tuttavia, saranno fondamentali i prossimi dati e le nuove proiezioni economiche di dicembre.

Sebbene l'inflazione sia elevata e la crescita dei prezzi sottostante si stia espandendo, il quadro generale potrebbe essere più equilibrato rispetto al passato, dato che i prezzi dell'energia si stanno abbassando, la recessione incombente allenterà la pressione sui prezzi e non vi sono segnali di una spirale salari-prezzi.

La decisione sui tassi della Bce è prevista per le 14,15, seguita dalla conferenza stampa di Lagarde alle 14,45.

La vera battaglia sarà probabilmente su come ridurre il bilancio della Bce.

La questione più urgente è la gestione di circa 2.100 miliardi di euro di prestiti ultra-vantaggiosi concessi alle banche commerciali, che ora stanno causando preoccupazioni a livello sia politico che finanziario.

Avendo concesso prestiti a tasso zero o addirittura a tassi negativi, le banche possono ora semplicemente lasciare questo denaro presso la Bce per ottenere un rendimento positivo e privo di rischio, che aumenta ad ogni incremento dei tassi di deposito.

"La prospettiva è pessima, in un contesto di shock storico per i redditi delle famiglie, e la pressione politica non può essere ignorata", ha detto Frederik Ducrozet, economista di Pictet. "Si noti che alcuni Paesi hanno implementato una tassa sugli utili delle banche per ragioni simili".

L'intervento della Bce sarebbe giustificato anche dal punto di vista delle politiche monetarie, poiché l'abbondante liquidità mantiene i tassi di interesse troppo bassi e i tassi del mercato monetario sono ancora leggermente inferiori al tasso di deposito della banca centrale.

Ciò impedisce in sostanza che i rialzi dei tassi si riflettano pienamente sull'economia reale, per cui è probabile che la Bce decida di modificare i termini delle cosiddette operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, o TLTRO), per incoraggiare le banche a ripagarle anticipatamente.

È probabile che la banca decida di modificare le condizioni dei prestiti bancari, ma la parte più difficile sarà limare i dettagli, dato che ha a disposizione solo delle opzioni imperfette.

La più controversa di queste sarebbe una semplice modifica delle condizioni, una mossa che potrebbe essere contestata in tribunale.

"La modifica delle condizioni dei TLTRO potrebbe compromettere la credibilità della Bce e indurre le banche a non ricorrere più ai TLTRO in futuro", ha detto Carsten Brzeski, economista di Ing.

La Bce potrebbe anche creare un sistema 'tiering' in cui le riserve che sono pari ai prestiti TLTRO sarebbero remunerate a tassi più bassi, mentre potrebbe anche stabilire un tasso più basso applicato alle riserve in eccesso.

Un argomento ancora più controverso da discutere nella riunione di oggi sarà quello della liquidazione dei 5.000 miliardi di euro di debito, soprattutto titoli di Stato, acquistati dalla Bce.

Anche se non ci si attende che venga presa una decisione in merito, è probabile che i banchieri centrali comunichino di aver iniziato a studiare piani per la chiusura del Programma di acquisto di attività dal valore di 3.300 miliardi di euro, non investendo tutta la liquidità proveniente dalle obbligazioni in scadenza di nuovo nel mercato.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)