MILANO (MF-DJ)--La Bce chiede più spazio per i titoli di Stato nei fondi monetari, anche con la definizione di quote minime obbligatorie nei portafogli tra il 10 e il 20% degli asset totali. In questo modo i fondi sarebbero più resistenti nei momenti di stress di mercato, cioè quando un alto numero di investitori chiede il rimborso degli strumenti, come avvenuto per esempio nel marzo 2020 con lo scoppio della pandemia.

L'analisi di Francoforte è contenuta in due articoli del bollettino macroprudenziale appena pubblicato. "Una quota minima di debito pubblico potrebbe aumentare in modo significativo la resilienza dei fondi del mercato monetario in una crisi", hanno sottolineato gli economisti della banca centrale. Più in dettaglio, "una quota minima di debito pubblico tra il 10% e il 20% degli asset totali aumenterebbe significativamente la capacità di assorbimento degli shock per far fronte ai deflussi". La Bce ha indicato anche che "l'imminente revisione del regolamento sui fondi monetari da parte della Commissione rappresenterà un'opportunità per attuare queste proposte a beneficio sia del settore che della stabilità finanziaria".

Il problema da risolvere è che nei momenti di stress i fondi potrebbero non avere asset sufficientemente liquidi per far fronte ai riscatti. In particolare ci potrebbero essere difficoltà nella cessione di commercial paper e certificati di deposito: in questi settori i mercati secondari sono assenti o ridotti. Non a caso a marzo 2020 la Bce è dovuta intervenire per sostenere i commercial paper. Lo stress sarebbe limitato con più ampi cuscinetti di liquidità e con una maggiore quota di titoli di Stato, vendibili immediatamente.

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January 25, 2022 02:17 ET (07:17 GMT)