FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea è sotto pressione da parte degli istituti di credito affinché aumenti i prestiti in titoli di Stato tedeschi ed eviti uno 'squeeze' sul mercato, che potrebbe compromettere gli sforzi di Francoforte in termini di stimolo.

Considerati il debito più sicuro della zona euro, i Bund rappresentano il cuore dei mercati finanziari europei e il collaterale più richiesto a garanzia degli scambi.

Tuttavia, l'offerta non è sufficiente per soddisfare la domanda nel mercato dei repo da 8.300 miliardi di euro in cui gli investitori scambiano contanti per obbligazioni.

Questo perché la Bce -- principalmente attraverso la Bundesbank -- ha acquistato quasi un terzo del debito pubblico tedesco nel tentativo di stimolare l'economia della zona euro a partire dal 2015 e, con rinnovato slancio, durante la pandemia.

Avendo prosciugato i mercati attraverso i propri programmi di acquisto, la Bce ha ridotto il volume dei bond nei bilanci dei dealer e la disponibilità sul mercato repo.

Al momento gli investitori pagano lo 0,99% per prendere a prestito Bund contro cash per due mesi, il che si traduce in un tasso del 7% per i bond prestati il 31 dicembre per il lunedì successivo, sulla base dei dati Refinitiv. Due mesi fa, prendere a prestito debito a due mesi richiedeva lo 0,6%.

Per questa ragione i banchieri hanno richiesto alla Bce, e in particolare alla Bundesbank, di aumentare i prestiti di bond ed evitare una carenza che potrebbe avere costi elevati e provocare il default di alcuni istituti.

Ironia della sorte, per la Bce la carenza di Bund disponibili a essere prestati rischia di causare una paralisi dei mercati di finanziamento, facendo lievitare i costi di credito e in netto contrasto con la filosofia della politica monetaria ultra accomodante della banca centrale europea.