MILANO (MF-DJ)--Dopo due giorni da brivido, ieri il bitcoin è tornato a salire nel tentativo di riagganciare stabilmente quota 50.000. A sostenere la criptovaluta, che in serata si aggirava intorno ai 49.800 dollari (+5%) dopo aver toccato un massimo di giornata a 51.445, sono stati i nuovi acquisti annunciati da Square e da MicroStrategy.

Square, la società di pagamenti fondata e guidata dal numero uno di Twitter, Jack Dorsey, ha comprato bitcoin per 170 milioni di dollari, dopo che lo scorso 8 ottobre ne aveva acquistati per 50 milioni. «Crediamo che il bitcoin abbia il potenziale per essere una valuta ancora più diffusa in futuro», ha spiegato il cfo di Square, Amrita Ahuja. «Man mano che cresce la sua adozione, intendiamo imparare e partecipare in modo disciplinato. Per un'azienda che sta costruendo prodotti basati su un futuro più inclusivo, è un investimento che segna un passo avanti in questo viaggio». Sempre ieri, MicroStrategy ha aumentato del 27% i bitcoin in portafoglio acquistandone altri 19.452 per un valore di circa un miliardo di dollari, portando così l'esposizione complessiva a 90.531 pari a circa 4,5 miliardi di dollari. Il ceo Michael Saylor, rispondendo alle critiche del segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha detto che «il bitcoin è fatto per risparmiare, non per spendere», e il suo «utilizzo principale è di preservare i risparmi di una vita».

Il motivo principale del crollo dei due giorni precedenti, che aveva portato la cripto dal massimo storico di 58.332 dollari a un minimo di 44.800, è stata l'attesa per la sentenza della procuratrice di New York Letitia James sul caso Tether-Bitfinex. Dopo due anni e mezzo, le indagini si sono concluse con un accordo transattivo. La borsa di criptovalute con sede a Hong Kong Bitfinex e Tether, la società che emette l'omonima stablecoin ancorata al dollaro con un rapporto di parità, dovranno versare 18,5 milioni di dollari allo Stato di New York, non potranno più lavorare con clienti basati nello Stato e dovranno rendere noto con documentazioni credibili l'ammontare delle loro riserve, con un aggiornamento trimestrale. Al di là delle roboanti dichiarazioni della James («l'affermazione di Tether secondo cui la sua valuta virtuale è sempre stata completamente garantita da dollari statunitensi era una bugia»), la multa da pagare è molto più bassa delle attese e soprattutto, come ha sottolineato l'avvocato difensore, Jason Weinstein, le indagini non hanno riscontrato che Tether abbia mai emesso la stablecoin «per manipolare i prezzi delle criptovalute».

fch

(END) Dow Jones Newswires

February 25, 2021 02:59 ET (07:59 GMT)