Gli investitori attendono anche il dato sull'inflazione Usa atteso giovedì prossimo prima di prendere una posizione più precisa anche perché, spostando lo sguardo alla guerra in corso, guardano con preoccupazione alla reazione del Cremlino all'attacco del ponte che collega la Russia con la Crimea. Molte città ucraine sono state colpite questa mattina da forti esplosioni.

Chiusa Tokyo e Seul per festività, lieve rimbalzo per gli indici di Wall Street dopo il pesante ribasso di venerdì post dati sugli occupati.

"Le borse sono tutto sommato deboli, poteva andare anche peggio dopo il crollo del ponte in Crimea. Le variazioni sono limitate. I volumi sono chiaramente bassi in attesa del Cpi Usa di giovedì", osserva un trader.

Intorno alle 16,25 il FTSE Mib arretra dello 0,26%. Volumi molto contenuti intorno a quota 800 milioni di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Vendite anche oggi su Stm (-1,35%), che non trova supporto sull'andamento del Nasdaq negativo. Le azioni del semiconduttore franco-italiano erano state penalizzata venerdì scorso insieme al comparto high tech europeo dai risultati di Amd e Samsung che non hanno centrato le attese. Oggi si aggiunge la notizia che il Governo americano ha imposto nuovi limiti alle esportazioni di semiconduttori in Cina. Secondo Equita, tuttavia, "le implicazioni per Stm sono limitate perché la produzione riguarda principalmente prodotti analogici".

Si allenta la pressione in vendita sul lusso, venduto in tutta Europa. penalizzato dalla forte esposizione sul mercato cinese, a causa del crollo della spesa cinese durante le vacanze e del peggioramento della situazione del Covid-19 durante la settimana del National Day. Moncler in calo dello 0,5%, Ferragamo passa leggermente in positivo e Brunello Cucinelli arretra dello 0,2%.

Oil service in calo molto vendute quest'oggi sul ritracciamento del Brent e causa di chiusure di posizioni corte e realizzi dopo i recenti rialzi, come nel caso di Maire Tecnimont, peggiore titolo del listino, con un ribasso del 6,9%, seguita da Saipem che arretra del 4,6%; quest'ultimo titolo stenta a riprendersi dopo l'aumento di capitale della scorsa estate. Tenaris a -1,8%.

Poco mossi i bancari. Piatta Banco Bpm, Bper cede l'1%. Le big Intesa Sanpaolo e Unicredit si muovono rispettivamente in calo dello 0,5% e in rialzo dello 0,7%. Spunti su Generali in salita dell'1,4%.

Andamento volatile per Mps (-1,5%) in un saliscendi continuo anche oggi nella settimana decisiva per definire l'accordo di garanzia che consentirebbe all'aumento di capitale da 2,5 miliardi di decollare lunedì 17 ottobre. Domani è attesa il Cda per discutere dell'operazione, secondo una fonte. "Non si sa ancora come va a finire e questo spiega la volatilità e i bassi volumi", sottolinea un trader.

In lettera Tim che perde il 2,7% circa. Corre, invece, Tiscali con un balzo del 10,3%.

Bene Inwit in crescita dell'1,8% in scia del balzo di Vantage Towers a Francoforte sulle indiscrezioni di un riassetto che vedrebbe American Tower e Cellnex interessate a rilevare una quota nel gruppo delle torri, come riporta Bloomberg.

In forte calo la Juve che perde il 4% circa, tornando sui livelli del 12 marzo scorso dopo la sconfitta nella nona giornata di campionato contro il Milan, allontanandosi sempre di più dalla vetta della classifica.

Infine, cedente Atlantia (-0,30%) nel primo giorno dell'Opa volontaria sulla totalità delle azioni promossa da Schema Alfa (Edizione e Blackstone) a 23 euro ad azione, che sale a 23,74 euro incluso il dividendo. Il titolo si attesa a 22,54 euro. Sia gli analisti di Intesa Sanpaolo sia Equita consigliano di aderire all'offerta.

(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei)