Si muovono leggermente meglio le altre borse europee fra speranze di una rapida ripresa delle economie post pandemia nonostante la campagna vaccinale mostri ancora segnali di "stop and go".

Dopo i massimi storici toccati ieri, l'indice S&P 500 è atteso stabile, secondo le proiezioni dei futures, mentre ritracciano i rendimenti dei bond Usa.

Sul fronte obbligazionario si allarga lo spread del rendimento fra titoli di stato decennali italiani e tedeschi poco sopra i 104 punti base.

"Seduta di realizzi in una settimana breve post pasquale senza grandi spunti", osserva un trader.

Tra i titoli in evidenza:

L'annuncio dell'ingresso di Chiara Ferragni nel Cda di TOD'S infiamma il titolo della società del lusso che balza del 9% circa dopo una sospensione al rialzo. "L'ingresso della Ferragni nel cda porterà a un aumento della visibilità dei prodotti Tod's e il mercato ha apprezzato, spera che aiuti a incrementare i ricavi del gruppo in un momento di difficoltà come quello attuale", sottolinea un trader.

Sempre nel comparto del lusso Ferragamo sale dell'1,2% dopo che Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo a 15 euro da 14.

Stessa dinamica anche per Safilo in rialzo del 4,4% dopo che Kepler Cheuvreux ha portato il prezzo obiettivo a 1,3 euro da 1,15 euro precedente.

Atlantia sale dello 0,7%, sotto i massimi di avvio, dopo il +3,1% registrato ieri sulla notizia che il gruppo spagnolo Acs ha inviato una lettera manifestando interesse per l'acquisizione dell'88% di Aspi con una valutazione fra i 9 e i 10 miliardi di euro, aprendo anche a Cdp. Scettico il broker Bestinver: "Riteniamo improbabile che un deal su Aspi fra Acs e Atlantia si materializzerà per alcune ragioni: l'acquisizione di Aspi da parte di Acs avrebbe come obiettivo la successiva fusione fra Aspi e Abertis e questo riporterebbe Aspi di nuovo sotto il controllo di Atlantia; il governo ha chiesto una rapida soluzione del caso, mentre una possibile due diligence da parte di Acs richiederebbe diversi mesi; la valutazione preliminare di Aspi da parte di Acs non è significativamente superiore rispetto a quella del consorzio a guida Cdp".

Tornano a scendere le big bancarie Intesa Sanpaolo (-0,9%) e Unicredit (-1,32%), quest'ultima già ieri in forte lettera dopo che Mediobanca Securities ha confermato 'underperform' a seguito di un incontro con la società in vista dei risultati del trimestre. In rialzo dello 0,2 Bper.

Giù anche Tim in arretramento del 2,2%. Indiscrezioni di stampa riportano che Cdp potrebbe decidere la propria posizione sulla rete unica in una decina di giorni. "Lo scenario rimane ancora incerto, ma un chiarimento sulla strategia di Cdp e sulla posizione del governo dovrebbe arrivare nelle prossime settimane", scrive Equita nel daily.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)