Negli Usa la lettera colpisce soprattutto i titoli high tech, mentre salgono i rendimenti dei titoli di stato per il timore di un rialzo dei tassi e di un incremento dell'inflazione.

Al tono negativo contribuisce anche il dato sulla fiducia dei consumatori Usa di settembre, inferiore alle aspettative degli economisti.

Fa da contraltare, a New York come in Europa, il settore energetico, che sale grazie al continuo rafforzamento del prezzo del petrolio.

Intorno alle 16,25 l'indice FTSE Mib arretra del 2%.

Tra i titoli in evidenza:

Con il greggio che avanza per il sesto giorno consecutivo e il Brent ormai sopra gli 80 dollari al barile, Eni è in testa al listino con un rialzo di circa 1%. Resistono alle vendite anche Tenaris e Saipem, mentre Maire Tecnimont guadagna oltre 1% in scia all'accordo con Greenfield Nitrogen per un impianto di ammoniaca verde in Usa annunciato stamani.

Deboli i bancari, con l'eccezione di Bper (+1%). Intesa Sanpaolo e Unicredit perdono rispettivamente 1,2% e 2,3%.

In profondo rosso Stm che cede il 4,6% in sintonia con i tech americani ed europei.

Realizzi su Amplifon dopo il recente rally.

Strappano le azioni Danieli (+9%) dopo i risultati del bilancio 2020-21 al 30 giugno, ben sopra le attese del mercato e le positive prospettive per il settore dell'acciaio quest'anno e il prossimo. "Complessivamente alziamo l'Ebitda atteso per il 2022-23 del 10%/8% e l'utile netto del 18% e 14%", scrive Equita nel daily.

(Claudia Cristoferi, in redazione a Milano Sabina Suzzi)