MILANO (Reuters) - Piazza Affari in deciso calo a fine mattina in linea con le altre borse europee e con l'intonazione negativa dei futures Usa in un clima di nuovo avverso al rischio dopo una prima parte di settimana più positiva.

Pesano le attese di incremento dei tassi di interesse e i timori legati all'inflazione e alla possibile recessione, mentre dalle società Usa ed europee arrivano segnali contrastati sulle prospettive di fine anno.

"Oggi pesano i realizzi innescati dalle scadenze tecniche in un contesto che non fa certamente essere ottimisti", dice un trader.

Più sotto traccia il tema domestico della nascita del nuovo governo, che potrebbe giurare già nel fine settimana.

Intorno alle 12,20 il FTSE Mib cede l'1,6%. Volumi modesti intorno a 550 milioni di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Tra banche più resistenti alle vendite dei gruppi industriali, spiccano Bper che sale di circa 1% e Credem che avanza di 0,7%. Poco mossa Unicredit, in calo di oltre 1% Intesa Sanpaolo.

Mps resta stabile al prezzo di sottoscrizione di 2 euro, mentre i diritti dell'aumento, volatili, cedono il 5%.

Pesante in tutta Europa il settore auto, con Pirelli -2,8%, Cnh e Stellantis intorno a -2%. In controtendenza Sogefi che sale di quasi 5% in attesa dei risultati trimestrali. Banca Akros si aspetta un forte rimbalzo e il superamento del target annuale sull'Ebit già nei 9 mesi.

Il calo del greggio pesa sul settore energetico con Saipem intorno a -2% dopo il rally di ieri sull'onda di un maxi-contratto in Qatar. Eni, che ha rassicurato stamani sul fatto che non ci siano criticità nella gestione delle margin call, cede lo 0,7%.

Debole anche il lusso dopo la trimestrale di Kering ieri che ha messo in luce una crescita inferiore alle attese per il suo marchio di punta Gucci. Il settore è debole in tutta Europa e il gigante francese perde quasi il 4%. Moncler cede il 3%, poco meglio fa Ferragamo, Cucinelli limita il calo a -0,3% dopo il rally di ieri in scia al miglioramento della guidance di fine anno.

Realizzi su Interpump, spunti positivi su Leonardo (+1,1%), che secondo gli analisti di Akros tratta a multipli molto bassi.

Tra i titoli più piccoli balza di oltre il 20% Antares Vision spinta dalle indiscrezioni stampa su una possibile Opa in arrivo finalizzata al delisting. In una nota la società ha precisato che "ad oggi non è stata presa alcuna decisione in merito ad alcuna operazione".

(Claudia Cristoferi, editing Andrea Mandalà)