In linea con le altre borse europee e appesantita dall'andamento negativo di Wall Street, Piazza Affari prosegue in calo ma si avvia a chiudere febbraio, mese segnato sul fronte politico interno dalla nascita del nuovo governo guidato da Mario Draghi, con saldo positivo di quasi il 6% dopo la flessione del 3% del mese precedente con la crisi del governo Conte-bis.

In deciso ribasso il settore energetico, penalizzato dal calo dei prezzi del greggio sul rafforzamento del dollaro Usa. Ancora giù Saipem che scende del 4% ampliando le perdite della vigilia. Tenaris cede il 3%, e Eni il 2,3%.

Lettera anche sui bancari dopo un rally del 15% da inizio mese. A guidare i cali tra le blue chip UNICREDIT in discesa del 3,4% circa, seguita da Banco Bpm con -2,1% e Mediobanc a -1,9%.

In forte calo Mps che perde oltre 3% circa dopo uno scivolone iniziale di quasi -7%. La banca ha detto ieri sera che sta lavorando per ridurre i rischi legali e ritiene di poter completare il percorso di rafforzamento patrimoniale nonostante le "incertezze rilevanti" legate al fatto che la Ue dovrebbe valutare l'intervento dello Stato sulla base della viability stand alone.

I pochi rialzi nel paniere principale vedono Ferrari in primo piano con +1,6%. Tra gli altri titoli positivi Moncler a +0,8%, Prysmian e Inwit a +0,4% circa.

Debole Atlantia, in calo dell'1% nel giorno in cui il Cda deve valutare l'offerta per Aspi giunta dal consorzio guidato da Cdp, che secondo indiscrezioni potrebbe chiedere ampie garanzie sui rischi legali.

Intanto, sul dossier, l'hedge fund attivista Tci ha chiesto al Cda del gruppo di rifiutare l'offerta e un altro azionista, Spinecap, ha detto, secondo una fonte, di avere scritto al gruppo di infrastrutture chiedendo di non accettare proposte per Autostrade per l'Italia che valorizzino il 100% della società meno di 12,5 miliardi di euro.

(Andrea Mandala, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)