Intorno alle 10 il FTSE Mib perde lo 0,9%, appesantito per circa lo 0,6% dallo stacco dividendi di diverse società, spiega un trader.

Tra le società del FTSE Mib staccano la cedola, per lo più come acconto, Banca Mediolanum, Eni, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Poste Italiane, Recordati, Tenaris e Terna.

Tra i titoli in evidenza:

Bene il settore finanziario, con Poste e Intesa Sanpaolo in rialzo di oltre 1%, seguite a breve distanza da Unicredit e Banco Bpm. Scende per contro Nexi (-2,2%).

In fondo al listino viaggia Saipem, in calo del 4,6% dopo che la Corte suprema algerina ha respinto il ricorso della società e degli altri ricorrenti contro la decisione della Corte d'appello di Algeri dello scorso giugno nell'ambito del procedimento relativo al progetto GNL3 Arzew. Sul titolo pesa anche il calo del greggio, che condiziona anche Tenaris, Eni.

Segno meno anche per Telecom, mentre i giornali formulano ipotesi sul destino della rete unica con l'arrivo del nuovo governo e l'avvicinarsi della scadenza del 30 novembre per la presentazione delle offerte non vincolanti per la rete Tim, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe slittare.

Segno meno per il lusso (Moncler -1,2%, Ferragamo -1%) per la sua esposizione al mercato cinese, colpito da nuove misure anti-Covid.

Bene Webuild (+0,9%) che si è portata a casa un nuovo contratto in Canada.

Nuovo tonfo per Trevi, in asta di volatilità con un calo del 9,46% a 0,33 euro: il titolo si sta avvicinando al prezzo di emissione (0,317 euro per azione) dell'aumento di capitale annunciato giovedì sera nell'ambito di una serie di misure per il rafforzamento patrimoniale della società.

(Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)