MILANO (Reuters) - Sui mercati torna il nervosismo per la nuova variante Omicron del Covid-19 dopo le dichiarazioni pessimistiche del Ceo di Moderna sull'efficacia dei vaccini e a Piazza Affari, così come sulle altre borse europee, gli indici tornano a scendere vanificando il tentativo di recupero di ieri.

Il ritorno del sentiment di risk-off si scontra con l'atteggiamento più attendista sulla gravità e le conseguenze della nuova variante mentre sul fronte macro gli investitori guardano con apprensione agli ultimi dati sull'inflazione.

A novembre l'inflazione nella zona euro è salita ai massimi storici del +4,9% a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia, anche se è probabile che si tratti di un picco prima di una lenta flessione.

Anche a Wall Street i futures sul Dow e sull'S&P cedono più dell'1% segnalando un avvio negativo per la borsa Usa che ieri aveva messo a segno un buon rimbalzo dopo il sell-off di venerdì.

In questo quadro il mese di novembre si avvia a chiudersi con il segno meno sull'azionario europeo e con il principale indice della borsa milanese che, al momento, segna una perdita mensile del 4,5% circa, bruciando tutti i guadagni del mese precedente.

Intorno alle 12,40 il FTSE Mib segna un calo dell'1,4%.

Tra i titoli in evidenza:

In un listino costellato di segni negativi si distinguono in positivo i rialzi dei titoli legati al settore farmaceutico, visti come difensivi in un contesto di mercato penalizzato dalla pandemia. DIASORIN, che beneficia del maggior uso dei tamponi in una fase di recrudescenza del virus, sale del 3,3%. RECORDATI avanza dello 0,9%

Sul fronte dei ribassi sono particolarmente colpiti le auto e i petroliferi. Tra i primi STELLANTIS perde il 3% ai minimi da oltre quattro mesi. Il gruppo automobilistico ha appena reso noto di avere firmato con la statunitense Factorial Energy un accordo per sviluppare batterie a stato solido per i veicoli elettrici.. Giù anche CNH (-2,9%) e EXOR (-2%) nel giorno dell'investor day della holding.

Nel comparto petrolifero ENI perde il 2,4% in un contesto negativo per tutto l'Oil continentale in scia alla forte discesa dei prezzi del greggio che stamani sono scivolati fino ai 70,5 dollari, peggior livello dall'1 settembre. Tenaris perde il 2,7% e Saipem l'1,7%.

Tra bancari, generalmente in vendita, tiene UniCredit, (+0,7%) in attesa del nuovo piano industriale che l'istituto presenterà il 9 dicembre prossimo, occasione per fare luce sulle strategie del nuovo Ceo Andrea Orcel. Tra le banche più piccole Pop Sondrio arretra del 4% dopo i forti rialzi della vigilia.

Debole il lusso nonostante le revisioni al rialzo dei target price di alcuni broker. Moncler perde l'1,6%, Ferragamo il 4,4% e Tod's il 2,7%.

Pesanti anche i titoli del settore dei beni di consumo come DE' LONGHI, in calo del 4,7%

Scarsi spunti su Telecom Italia (-1,3%) mentre proseguono le indiscrezioni e gli scenari attorno al gruppo telefonico, ma che al momento non sembrano indicare particolari sviluppi. Fonti vicine alla situazione hanno confermato che la proposta di acquisto da parte di Kkr prevede il coinvolgimento di JP Morgan nel garantire il finanziamento dell'operazione.

Secondo Il Messaggero Jp Morgan sarebbe disposta ad alzare l'impegno finanziario oltre i 45 miliardi nel caso dovesse salire il prezzo dell'offerta rispetto a 0,505 euro per azione comunicati.

"Il flusso di notizie di oggi mette in evidenza l'impegno di Kkr in un deal e il potenziale per un consolidamento europeo ma conferma anche che l'opposizione di Vivendi e dei sindacati rimangono questioni chiave", commenta in una nota Intesa Sanpaolo.

(Andrea Mandalà, in redazione a Roma Stefano Bernabei)