Grazie all'iniezione di liquidità garantita da Pechino il colosso immobiliare cinese a rischio di default è riuscito ieri a far fronte ai rimborsi 'onshore', mentre ad alcuni investitori 'offshore' non sarebbe stata distribuita la cedola in scadenza ieri.

Nel silenzio del gruppo che non ha dato alcun segnale sui propri impegni, si apre un periodo di grazia di 30 giorni, trascorsi i quali scatterà il dafault se i pagamenti non verranno onorati.

Sui listini continentali pesa anche il dato Ifo sul morale delle imprese tedesche calato per il terzo mese consecutivo a settembre, e dopo che lo stesso istituto mercoledì scorso aveva tagliato le previsioni di crescita per la prima economia europea quest'anno.

Alcuni dati macro più incoraggianti dall'Italia, insieme a qualche singolo tema borsistico, consentono tuttavia alla borsa milanese di limitare le perdite rispetto alle piazze europee.

Secondo i dati diffusi questa mattina da Istat, a settembre la fiducia delle imprese manifatturiere italiane flette leggermente, ma quella dei consumatori torna ad aumentare raggiungendo il valore più elevato dall'inizio della serie storica, avviata nel gennaio 1998.

Anche l'istituto di ricerca Prometeia ha rivisto al rialzo le stime sul Pil 2021 ad almeno +6% quest'anno, rispetto al +5,3% stimato a luglio, con deficit/Pil e debito nel 2021 migliori rispetto alle stime contenute nel Def.

Intorno alle 13,05 l'indice FTSE Mib perde lo 0,3%.

Tra i titoli in evidenza:

In un settore bancario poco mosso, spicca Bper, in rialzo del 2,5%: il mercato apprezza l'annuncio di ieri su un nuovo piano esuberi volto a un ricambio generazionale che comporterà l'uscita di 1.700 dipendenti entro il 2024 nell'ambito del nuovo piano industriale che dovrebbe essere presentato entro il primo trimestre 2022.

Lo battaglia in atto sulla governance di Generali tiene alte le attenzioni degli investitori sulla compagnia triestina e del suo primo socio Mediobanca

Per il resto nel settore bancario Unicredit sale dell'1% mentre la più piccola Carige avanza di quasi il 5%. Secondo il Sole 24 Ore nel corso delle ultime settimane la Bce avrebbe richiesto alla banca genovese di studiare un piano alternativo anche in assenza di una fusione, i cui tempi potrebbero allungarsi e attendere la conclusione del dossier BANCA MPS (-0,6%).

In progresso i petroliferi sostenuti dai continui rialzi del prezzo del greggio. Saipem e Tenaris viaggiano con guadagni attorno a un punto percentuale, più indietro Eni a +0,3%.

Debole il settore delle utilities, con Terna (-2,8%) e Snam(-3%) appesantite dal taglio del giudizio, rispettivamente a 'undeperform' e a 'neutral' da parte di Credit Suisse.

Sul comparto gli analisti giudicano positivamente l'intervento del governo per ridurre l'atteso rincaro delle bollette dell'energia senza interventi sulle imprese. "Si tratta di una notizia positiva per l'intero settore utilities italiane, perché dopo l'intervento del governo spagnolo, la manovra del governo avrebbe potuto aumentare il rischio politico sull'intero settore", commenta Equita Sim in una nota.

Tra le società minori La Doria balza di oltre il 7% dopo che la società ha confermato che gli attuali azionisti di maggioranza stanno valutando alternative per la valorizzazione delle loro partecipazioni anche se i colloqui sono ancora in fase preliminare.

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)