A Milano pesa, inoltre, il dato del Pmi servizi che mostra a settembre una contrazione a 48,8 da 50,5 del mese precedente rispetto a una mediana delle attese raccolte da Reuters che scommetteva su una lettura a 49,1.

A rincarare la dose l'agenzia di rating Moody's che vede per il 2023 una crescita pari a zero per l'Italia e pari a 2,7% per l'anno in corso, in un report dedicato all'Italia.

In netto ribasso anche Wall Street dopo alcuni dati macro.

"I mercati oggi si prendono una pausa di riflessione. Ieri c'è stato un recupero importante sostenuto anche dai mercati asiatici e da Wall Street", osserva un trader.

Intorno alle 16,30, il FTSE Mib arretra del 2,16% sui minimi di seduta. Volumi piuttosto contenuti pari a poco sopra 1,1 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Nel pomeriggio svetta Saipem che balza di oltre l'8% portandosi sopra 0,73 euro, ancora ben lontano da 0,90 euro che è il valore medio di carico della quota detenuta dalle banche pari al 30% circa del capitale della oil service a seguito dell'aumento di capitale dello scorso luglio. Secondo un broker, "la positività sul comparto oil con il taglio della produzione decisa da Opec+ ha riportato interesse su un titolo molto trascurato dal mercato". L'altra oil service, Tenaris oggi è invece al palo dopo il balzo delle ultime tre sedute.

Rientra tutto il rialzo di Anima (+0,13%) arrivata a salire fino a +7% in avvio, sulla scia di quanto riportato da Reuters secondo cui il Tesoro è favorevole a mantenere l'asset manager in mani italiane e potrebbe aumentare la quota detenuta attraverso Poste Italiane (-1,8%) e questo fa aumentare l'appeal speculativo sul titolo della società di asset management.

Per restare nel comparto, sempre tonica Banca Generali che sale dell'1,6% e si aggiunge a un rialzo simile di ieri. Il titolo aveva strappato venerdì scorso sulle indiscrezioni di una possibile cessione da parte di Generali (-2,2%) con Mediobanca (-1,6%) che potrebbe essere interessata a entrare.

Accelera al ribasso Mps (-4%): "Il titolo si muove in modo erratico e volatile in vista dell'aumento di capitale", osserva un trader.

Realizzi sul resto dei bancari dopo il rally di ieri, con le big Unicredit e Intesa Sp in flessione rispettivamente del 2,5% e del 3,7%. La peggiore è Banco Bpm che flette del 3,8%.

Non riesce a risollevarsi il comparto delle utility che risente della competizione dei titoli di stato con la ripresa dei rendimenti: Enel è in flessione del 4% circa. Giù anche A2A (-3,7%).

Forti vendite sul settore ciclico dell'automotive con Stellantis e Pirelli in flessione rispettivamente del 3,7% e del 5%.

Infine, fra i minori forte rialzo per Trevi che cresce del 10,4%.

(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)