MILANO (Reuters) - Piazza Affari è in lieve rialzo negli scambi del pomeriggio, con un timido tentativo di recupero rispetto al fiacco andamento della mattinata, ma senza trovare indicazioni direzionali dalla contrastata apertura di Wall Street.

Gli investitori si concentrano sui risultati trimestrali che oggi, sul fronte europeo, hanno visto in primo piano alcuni dei maggiori gruppi bancari tra cui UniCredit, Deutsche Bank, Barclays e Santander, e i cui risultati migliori delle previsioni sono stati tuttavia bilanciati dalle prospettive fosche sull'andamento dell'economa nei prossimi mesi.

Intorno alle 16,35 il FTSE Mib sale dello 0,2%. Volumi intorno a 1,3 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Spicca UNICREDIT, in rialzo del 3,6%, la migliore prestazione del FTSE Mib, dopo avere aperto la stagione delle trimestrali bancarie italiane con risultati e una nuova guidance sul 2022 superiori alla previsioni. In particolare gli analisti sottolineano, oltre al buon andamento dei ricavi - soprattutto da trading - al calo dei costi e ai minori accantonamenti, le ottime indicazioni fornite dall'istituto sul fronte del capitale.

Andamento misto per gli altri bancari con INTESA SANPAOLO e BPER in terreno leggermente positivo, mentre BANCO BPM cede lo 0,6%.

Poco mossa MPS, appena sotto quota due euro, pari al prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni nell'aumento di capitale iperdiluitivo da 2,5 miliardi.

Rialzi tra i petroliferi con ENI e SAIPEM toniche, così come le utility HERA e TERNA. Nel settore sugli scudi IREN (+4%) dopo le indiscrezioni, riportate dal Sole 24 Ore, secondo cui il gruppo studia la cessione di una quota di minoranza ad un partner finanziario delle attività di distribuzione del gas.

In fondo al FTSE Mib scivola AMPLIFON (-2,8%)dopo i conti trimestrali in linea con le previsioni ma la guidance sul 2002 ha deluso gli analisti e scatenato intense vendite.

STM cede lo 0,8% risentendo del clima negativo sui tech.

Crolla TOD'S (-19,7%) dopo l'insuccesso dell'Opa della famiglia Della Valle, mentre il mercato si interroga sulle prossime mosse che dovrebbero comunque portare verso la fusione con la holding DeVa e il delisting. Operazione che comporterebbe tempi e procedure più lunghe e il riconoscimento agli azionisti che non approverebbero la fusione del diritto di recesso ad un prezzo probabilmente inferiore ai 40 euro dell'offerta.

Prese di profitto su CAMPARI (-1,4%) e PIRELLI (-0,5%) su quest'ultima alimentati dal taglio dell'outlook sul free cash flow per il 2022 da parte di Michelin che cita incerte prospettive sulla domanda.

MONCLER riduce le perdite e attende con -0,1% i conti trimestrali che verranno diffusi a borsa chiusa.

(Andrea Mandalà, editing Federico Maccioni, Francesca Piscioneri)