Il clima rimane nel complesso moderatamente positivo in un mercato che concentra le proprie attenzioni sulla stagione delle trimestrali, con un occhio all'impatto derivante dalla crescita dei costi energetici e dai colli di bottiglia nella catena delle forniture.

A Milano gli scambi trovano linfa anche negli spunti sul settore bancario dopo che l'interruzione delle trattative tra il Tesoro e UniCredit per Mps rimescola gli scenari sull'M&A del settore.

Intorno alle 17,00 l'indice FTSE Mib segna un rialzo dello 0,7%.

Tra i titoli in evidenza:

Tra i bancari Banco Bpm annulla i guadagni della mattinata innescati dal ritorno delle speculazioni che considerano la banca un possibile target di UniCredit dopo lo stop alle trattative per Mps.

Torna in terreno negativo UniCredit, in calo dell'1,7% anche se trader e analisti hanno evidenziato l'atteggiamento di forza e disciplina nell'M&A mostrata dal numero uno Andrea Orcel nei negoziati per l'istituto senese.

Mps perde il 3% dopo l'iniziale tonfo al nuovo minimo storico di 0,97 euro, mentre l'assenza di una soluzione alternativa a breve apre scenari incerti per la banca, oltre a rendere inevitabile la richiesta alla Commissione Ue di una proroga per la riprivatizzazione.

Tra gli altri titoli del settore bancario al centro delle attenzioni del mercato per possibili sviluppi nel consolidamento bancario Bper è piatta, Pop Sondrio sale dello 0,7%, mentre Carige, alla ricerca di un compratore, perde l'1,3% circa.

Seduta sugli scudi per Exor, in testa al FTSE Mib con +5,8%, spinta dalle indiscrezioni che ipotizzano una riapertura delle trattative con la francese Covéa per la vendita di PartnerRE.

In scia, acquisti su Stellantis in rialzo del 4% e Ferrari a +3,2% in un settore automotive gettonato in tutta Europa e che a Milano vede acquisti anche su PIRELLI, +2,3%.

Tra i petroliferi Saipem e Eni in rialzo di oltre l'1,5% sostenuti dal rialzo dei prezzi del greggio.

Ritracciano le utility recentemente protagoniste di decisi rialzi. A2A Hera e Enel perdono oltre un punto percentuale.

Cattolica perde il 2,5% a 6,79 euro avvicinandosi al prezzo dell'Opa lanciata da Generali a 6,75 euro per azione che si chiude venerdì prossimo e che lo scorso venerdì ha registrato l'importante adesione di Berkshire Hathaway di Warren Buffett.

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Sabina Suzzi)