MILANO (Reuters) - Piazza Affari apre la seduta odierna in ribasso, in linea con gli altri azionari europei, contagiata dai timori di un più aggressivo rialzo dei tassi da parte delle banche centrali.

Nonostante la spinta di ieri data dal rally di Wall Street, i mercati perdono terreno e attendono con ansia i segnali che giungeranno nei prossimi giorni dagli istituti centrali.

Riflettori puntati in particolare sul meeting Bce di giovedì, quando Francoforte darà le nuove stime macro dello staff, base per le sue decisioni di politica monetaria.

Grande attesa anche per i dati sui prezzi al consumo Usa di maggio, visti all'8,3% annuo e in calendario venerdì.

Intorno alle 09,40 l'indice FTSE Mib cede lo 0,7%.

Tra i titoli in evidenza:

Scende il settore delle banche (-1,2%) che fa peggio dell'indice di riferimento europeo. Unicredit segna -1,2%, Intesa Sanpaolo cede 1,3%, mentre peggio Bper perde 1,8% e Banco Bpm arretra di 1,4% mentre si allarga ancora il differenziale di rendimento sul debito Italia-Germania.

Dopo una partenza positiva nei primi scambi, le azioni B di MediaForEurope invertono le rotta e arrivano a perdere oltre 3%. Il gruppo ha aumentato del 16,1% il corrispettivo in contanti dell'offerta per la controllata spagnola Mediaset Espana (+2,7%). "Il miglioramento dell'offerta conferma il commitment di MFE sull'operazione", scrive Equita, mentre gli analisti Akros fanno un passo in più e sottolineano come con le nuove condizioni, "l'offerta ha ora molte più probabilità di essere finalizzata" e di dare accesso a 340 milioni di euro in valore netto reale di sinergie dichiarate. Le azioni A di MFE cedono 2,3%.

Leggermente meglio ma comunque in calo il comparto oil, nonostante i prezzi del greggio restino sostenuti: Eni e Saipem cedono 0,4%, Saras perde 1,5%, mentre Tenaris scivola dello 0,9%.

Tra gli altri big, Telecom Italia arretra di 1%, con le azioni di risparmio che perdono 1,3%.

Dopo il rimbalzo di ieri, Stellantis cede 1%. Exor arretra di 0,8%; ieri l'autorità antitrust ha dato il via libera all'operazione con cui Exor rileverà il 44,67% di Lifenet.

(Federico Maccioni, editing Claudia Cristoferi)