Sul fronte delle materie prime, torna a salire il prezzo del greggio sulle attese di un ulteriore taglio alla produzione di Opec+.

Intorno alle 10,20 il Ftse Mib mostra un calo dello 0,46%. Volumi molto contenuti pari a poco meno di 900 milioni di euro.

Tra i titoli in evidenza:

La lettera oggi colpisce un po' tutti i comparti con poche eccezione, come nel caso di Mediobanca che balza del 2,5%, quasi in solitaria, con il mercato che apprezza il nuovo piano industriale al 2026 che prevede una più generosa remunerazione degli azionisti rispetto alle attese.

Pesante Leonardo che arretra del 4,7%. Un trader sottolinea che lo stallo sul debito Usa mette incertezza sulla spesa un po' in tutti i comparti, incluso quello degli armamenti e questo oggi spinge alle vendite.

Giù anche Pirelli in flessione del 3,7% in linea con l'andamento dell'automotive e di Stellantis che arretra del 3,3%.

In forte calo il comparto bancario con Unicredit in calo del 3% e Intesa Sp del 2,5%. Il peggiore è Mps (-4%) realizzata dopo i recenti rialzi del titolo.

L'incertezza sul debito Usa penalizza anche Diasorin che cede il 4,2% alla luce del fatto che la società di diagnostica italiana è presente negli Stati Uniti da oltre 30 anni e, come riporta l'AD Carlo Rosa in un'intervista al Sole 24-Ore, il mercato americano è oggi il più importante con una spesa sanitari pari al 16% del Pil rispetto alla media Ocse di 7/8%.

Infine, vendite copiose anche su Mfe azioni A in calo dell'1,6% e azioni B del 2,9% dopo i risultati del trimestre che sono stati comunque migliori delle attese grazie all'apporto della controllata spagnola.

(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)