La reazione della borsa mostra che il risultato elettorale era sostanzialmente atteso e in linea con quanto emerso dai sondaggi nelle scorse settimane, sottolineano gli operatori.

"Un elemento a mio parere che tranquillizza i mercati è la posizione di forza relativa di Fratelli d'Italia rispetto allo scarso risultato della Lega, che avrebbe potuto costituire un elemento di disturbo", commenta un trader.

"Giorgia Meloni sa di avere tutti gli occhi addosso e si comporterà di conseguenza in politica economica senza troppi strappi", aggiunge.

Intorno alle 9,45 l'indice FTSE Mib sale dell'1,45%

Tra i titoli in evidenza:

Telecom Italia, tra i titoli più legati alle vicende politiche che potrebbero influenzare il piano sulla rete unica, balza del 6,7% circa.

Fratelli d'Italia ha chiesto la rinazionalizzazione del gruppo tlc nell'ambito dei piani per la creazione di una rete unica a banda larga in Italia, integrando la rete fissa di Tim con quella della rivale statale Open Fiber.

Bancari in rialzo sostenuti dalla sostanziale stabilità dello spread che non ha risentito dell'esito del voto. L'indice del settore sale del 2,4% con Bper e Banco Bpm ben sopra il 2%.

Mps sotto i riflettori sulla questione della riprivatizzazione che il nuovo governo dovrà affrontare. Il titolo non riesce a fare prezzo nel giorno in cui è effettivo il raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di 1 a 100 in vista dell'imminente aumento di capitale iper-diluitivo e segna un prezzo teorico di 25 euro da una chiusura adjusted di 30,5 2 euro.

Tra gli altri titoli potenzialmente influenzati dal nuovo governo, per via del possibile rinnovo dei Ceo in scadenza il prossimo anno, Enel e Eni sono in calo rispettivamente dell'1% e dello 0,76%.

(Andrea Mandalà, editing Claudia Cristoferi)