Intorno alle 10,00 il FTSE Mib è sostanzialmente invariato.

Tra i titoli in evidenza:

Juventus in calo del 3%, ma in netto recupero rispetto all'avvio quando il titolo ha toccato i minimi da marzo 2017, travolta dalle vendite in scia alla decisione del Cda di dimettersi dopo che negli ultimi mesi i conti del club sono stati oggetto di indagine della Procura e della Consob per ipotesi di falso in bilancio e manipolazione del mercato. Per un trader si tratta di una reazione istintiva del mercato rispetto a quanto sta succedendo nella società.

Le attese di possibili riaperture in Cina premiano il comparto lusso con Brunello Cucinelli in salita dell'1,8%, seguita da Moncler (+1%) e Ferragamo(+1,5%).

Ben raccolta anche Erg che sale dell'1,6% nel primo giorno di quotazione nel FTSE Mib, che raggruppa i principali quaranta titoli di Borsa per capitalizzazione e volumi. Si tratta di tipici aggiustamenti di portafoglio da parte dei gestori di fondi.

Tra i bancari, UniCredit arretra dello 0,34%, mentre è piatta Intesa SP. Decisamente peggio MPS che cede il 2,24% a 1,76 euro, sempre lontana dal prezzo di sottoscrizione del recente aumento di capitale a 2 euro.

Ancora debole Telecom Italia, in flessione dell'1%, sempre in balia delle nuove incertezze sul piano della rete unica. Ieri il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha detto che il governo non ha chiarito nell'incontro con i sindacati se Cdp presenterà l'offerta non vincolante per la rete entro il termine del 30 novembre fissato dal Mou con Tim.

(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)