MILANO (Reuters) - Indici poco mossi a Piazza Affari, in un mercato che rimane intimorito dall'aumento dell'inflazione Usa dopo i dati di ieri, ma che trova sostegno dal venire meno dei timori legati alla società di real estate Evergrande.

Grazie al pagamento di alcune cedole, il colosso immobiliare cinese ha evitato all'ultimo minuto un default, potenzialmente destabilizzante, per la terza volta nell'ultimo mese, offrendo supporto sui listini continentali a tutto il settore delle materie prime e dei materiali per le costruzioni.

Sul fronte interno la seduta di oggi rimane ancora incentrata sulla valutazione delle trimestrali.

Intorno alle 14,10, mentre a Wall Street i futures indicano un avvio positivo, il FTSE Mib viaggia in marginale rialzo dello 0,1%.

Tra i titoli in evidenza:

Nexi balza del 3,5% dopo che i conti del trimestre, il primo a includere anche i risultati di Nets, hanno messo in luce un rialzo dei ricavi e margini.

In rialzo ma senza eccessivo entusiasmo anche Generali (+0,6%) dopo i risultati dei nove mesi superiori alle attese.

Sul fronte opposto del FTSE Mib Poste Italiane perde il 2,2% nonostante i buoni risultati sopra le attese. Il titolo è comunque sui massimi storici e quindi vittima di prese di beneficio.

Anche Interpump perde terreno (-6%) malgrado risultati trimestrali solidi. Reduce da massimi storici, il titolo ha pochi spazi di ulteriore crescita, secondo alcuni analisti. Equita ha ridotto il giudizio a hold "in quanto le prospettive 2022 sono ora più correttamente prezzate", e Akros a "neutral".

Cnh Industrial balza del 3,5% ai nuovi massimi storici dopo la pubblicazione del prospetto per la quotazione di Iveco, attesa per il 3 gennaio. []

Mini rimbalzi nel lusso con Moncler a +2,2%, Ferragamo a +0,6% e Tod's a +0,7%.

Ancora sugli scudi Mediaset (+2,2%) post risultati ieri. Equita sottolinea che "il mercato pubblicitario è tonico ed è migliorata la guidance sui capex". Il broker ha aumentato le stime di Ebit consolidato per l'anno e il prezzo obiettivo del 6%, portandolo a 3,04 euro per azione.

Fra le utility A2A annulla gli iniziali cali e passa in lieve terreno positivo dopo i risultati trimestrali, mentre Iren cede lo 0,4% nel giorno della presentazione del piano industriale.

De Longhi lascia sul terreno quasi il 7% nonostante un trimestre in linea, e per qualche broker migliore delle attese. La società ha confermato la guidance sull'anno, ma gli analisti sono cauti sulle prospettive di mercato. "La società sembra disciplinata nel suo approccio ma il contesto commerciale rimane sempre un punto interrogativo", dice Akros.

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Sabina Suzzi)