Torna a salire anche il prezzo del petrolio su nuovi timori legati alle forniture con il greggio che supera nuovamente i 112 dollari al barile.

Dall'altra parte dell'oceano, giu' tutti gli indici di Wall Street a causa delle crescenti tensioni sul conflitto russo-ucraino.

Il ministro degli Esteri turco ha detto che Russia e Ucraina sono vicini a un accordo su temi "critici" ed è fiducioso di un cessate il fuoco. Gli investitori sono anche ansiosi di vedere se la Russia sarà in grado di ripagare altri interessi sul debito questa settimana e molti mercati sono saliti venerdì scorso proprio sulle speranze del raggiungimento di una eventuale pace.

"Il mercato ha oramai metabolizzato il tema della guerra che non finirà a breve. Poi in linea generale, è più facile che si venda al venerdì e si compri al lunedì mattina", osserva un trader.

Intorno alle 16,40 l'indice FTSE Mib cresce dello 0,60%. Volumi molto contenuti che superano di poco quota 1,6 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Sempre vendutra Telecom Italia in flessione dell'1,1%. Oggi a pesare sui corsi la decisione di Fitch che venerdì ha abbassato il rating a 'BB' da 'BB+' con outlook negativo citando il calo oltre le attese dell'Ebitda, i maggiori costi e un free cash flow negativo.

Spunti sul settore oil sulla scia del nuovo balzo del prezzo della materia prima. Molto forte Tenaris con un progresso intorno al 6,3% sulle attese di una ripreaa degli investimenti nel comparto, in lieve rialzo anche Saipem a +0,6%. Su questo titolo pesa la cautela in vista del piano di ristrutturazione del debito con le attese per il piano il prossimo 25 di marzo. Raccolta anche ENI in salita del 2,3%, in recupero dopo il calo del 3,5% di venerdì con il mercato che non aveva apprezzato il piano al 2025. Hsbc ha alzato la raccomandazione a Buy da Hold, mentre altri broker mettono in luce alcuni target del piano migliori delle attese.

Nessun impatto sulle società energetiche dopo il decreto da 4,4 miliardi di euro per frenare i costi di luce, gas e carburanti, il cui finanziamento grava in gran parte su produttori e rivenditori di elettricità, gas metano, gas naturale e prodotti petroliferi, attraverso la tassazione degli extra profitti. Secondo Equita, "dalle nostre prime stime, con ancora molti elementi da approfondire e non confermate dalle società, gli impatti sembrano non particolarmente rilevanti", si legge nel daily.

Enel prosegue sulla strada del rialzo con +1,8%, A2A cresce del 2,3%, Iren guadagna lo 0,7%. L'unico titolo debole del comparto è Erg che cede l'1,4% circa. Sempre Equita sostiene che "Erg potrebbe avere impatti per le produzioni sul solare in Italia e la parte di incentivi expired, tuttavia anche Erg ha politiche di vendita a 1-2 anni a prezzi significativamente piu' bassi rispetto ai prezzi di borsa".

Senza una direzionalità precisa i bancari con Unicredit che torna a scendere e cede lo 0,3%, un po' meglio Banco BPM (+0,2%), mentre Intesa Sanpaolo cede lo 0,5%.

Bene Poste Italiane in salita di oltre l'1% in attesa dei risultati mercoledì prossimo insieme alla guidance per il 2022 e l'aggiornamento del piano strategico al 2024.

Piuttosto vendita Diasorin che perde il 3%.

Infine, denaro su Juventus (+3,6%) dopo la vittoria in campionato nel weekend, titolo molto volatile di recente a seconda dei risultati delle partite.

(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)