Sullo sfondo restano sempre i timori di recessione e di una stretta monetaria che sembra destinata a non rallentare.

I risultati di Netflix superiori alle attese, resi noti ieri, sostengono il comparto high tech Usa.

Intorno alle 16,30 l'indice FTSE Mib è in rialzo dello 0,62%. Volumi molto contenuti, di poco sopra 1,4 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Sempre ben raccolta SAIPEM, migliore titolo del listino, in salita dell'8% dopo l'aggiudicazione di due contratti offshore per circa 900 milioni di dollari totali in un contesto di generale ripresa degli investimenti nel settore oil. Equita scrive che "la notizia è positiva per il titolo. I due contratti rappresentano il 15% della raccolta ordini stimata per l'E&C offshore".

In scia corre anche D'AMICO, attiva nello shipping petrolifero, con un balzo del 3,9%.

Ben intonata anche ENI (+1,3%) che si avvantaggia del continuo balzo del prezzo del Brent, in rialzo per la seconda settimana consecutiva.

Poco mossa SNAM (+0,14%), dopo il calo di oltre il 2% ieri post presentazione del piano al 2026 che non ha entusiasmato il mercato. Spunti, invece, su INDUSTRIE DE NORA che balza del 5,6%.

Nel settore bancario, CREDEM balza del 5% circa, migliore titolo a Piazza Affari, promossa da Deutsche Bank che ha portato la raccomandazione a 'buy' da 'hold' e prezzo obiettivo a 9,3 euro da 6,9 precedente, nell'ambito di uno studio sulle banche italiane in vista della stagione delle trimestrali e sulle attese di un insieme di risultati positivi.

Nel resto del comparto, MPS volatile, torna in positivo con + 0,7%. Si rafforza UNICREDIT che arrotonda il rialzo a +3%, portando il complessivo da inizio anno a +13,5%, mentre INTESA SANPAOLO accentua il calo a -2,3% penalizzato da una indiscrezione di stampa secondo cui la banca sta tagliando i risk weighted assets fino a 20 miliardi dopo le osservazioni della Bce sul modello di calcolo dei rischi adottato dalla banca.

Denaro su GENERALI a +2,4% con un trader che cita l'annuncio del buyback anche se legato al servizio del piano di incentivazione a lungo termine del gruppo.

Sul fronte dei ribassi, giù AMPLIFON che arretra del 3,4%, penalizzata dal peggioramento delle stime sui conti da parte di Equita, spiega un trader.

(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)