Dopo avere archiviato il primo trimestre con un rialzo del Ftse Mib del 14,5% circa nella prima seduta del secondo trimestre gli investitori si confrontano con la debole performance di Wall Street ieri appesantita da nuove preoccupazioni sulla tempistica dell'atteso taglio dei tassi.

I dati di ieri sull'andamento dell'industria manifatturiera Usa a marzo, più alti delle attese, hanno infatti suggerito che l'inflazione potrebbe salire nei prossimi mesi, mentre i numeri di venerdì della spesa per i consumi personali Usa, se da un lato hanno confermato che la pressione dei prezzi sta diminuendo, hanno mostrato un rallentamento del ritmo rispetto alla prima metà dello scorso anno.

Sul fronte europeo le attenzioni di oggi sono concentrate sulla lettura preliminare dei prezzi al consumo tedeschi, dopo le omologhe statistiche di Francia e Italia, pubblicate sempre venerdì.

Intorno alle 9,30 il Ftse Mib è in frazionale rialzo dello 0,1%.

All'interno dell'indice principale spiccano in positivo i petroliferi in scia ai rialzi delle quotazioni del greggio sui segnali di un possibile miglioramento della domanda in Cina e negli Usa e sulle crescenti preoccupazioni di un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Eni sale del 2,6%, Saipem del 2,5%.

In leggero rialzo i bancari con Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e Mediobanca le più toniche con rialzi attorno allo 0,9% a fronte di un progressi dello 0,6% dell'indice settoriale italiano.

Sul fronte dei ribassi Brunello Cucinelli è in fondo al Ftse Mib a -2% circa, mentre Diasorin e Stellantis cedono l'1,5%.

(Andrea Mandalà, editing Francesca Piscioneri)