Al momento piatti i futures Usa che fanno presagire un avvio poco mosso per i mercati azionari a Wall Street oggi.

In assenza di novità sul fronte dei tassi di interesse da parte della banche centrali, l'attenzione degli investitori è sempre più rivolta alla stagione delle trimestrali, oramai entrata nel vivo, e che influenza i corsi azionari.

Intorno alle 12,10 il Ftse Mib guadagna lo 0,10% con volumi pari a 920 milioni di euro.

I titoli in evidenza oggi

Sul fronte delle banche, ieri sera a mercati chiusi sono arrivati i risultati 2023 di Bper, che arretra del 2,6% e interrompe la serie positiva di rialzi che durava da quattro sedute consecutive. Secondo Equita, sono "superiori alle attese del 6% con un dividendo di 0,30 euro inferiore ai 0,36 euro attesi".

Storna Banca Mps che arretra del 2% dopo il galoppo di ieri sulla scia dei risultati 2023 e il ritorno alla cedola con un ammontare che ha stupito il mercato. Giù anche Banco Bpm (-1,1%) in attesa dei risultati oggi a mercati chiusi.

Non riesce il recupero di Intesa (-0,67%) dopo il forte calo di ieri, mentre UniCredit sale dello 0,50%. Si tratta di due titoli che post risultati erano saliti molto.

Fuori dal paniere, Saras volatile a +0,15% dopo una fiammata di oltre il 5% in avvio di seduta su speculazioni M&A alimentate da indiscrezioni secondo cui Vitol potrebbe essere interessata a rilevare la quota della famiglia Moratti.

Bene Nexi in crescita del 2,3% con gli investitori che apprezzano il read across della rivale danese Adyen che sale del 20% dopo risultati 2023 sopra le attese.

Banca Mediolanum sale dell'1,5% su massimi da ottobre 2021 dopo i risultati dello scorso anno.

Denaro sul lusso in scia dei risultati della francese Kering, in crescita del 3% a Parigi dopo il dato delle vendite nette del quarto trimestre in linea con le attese e un outlook cauto sul 2024. Brunello Cucinelli sale del 2,3%, Ferragamo del 2,2%, mentre Tod's registra una crescita del 3% circa.

Sempre ben raccolta Stellantis in salita del 2,3%, mentre Ferrari perde l'1% circa su prese di beneficio dopo i ripetuti massimi storici toccati post risultati.

Infine, trascurata Tim che cede l'1,3% dopo che il cda ieri ha ritenuto non soddisfacente l'offerta del Mef per Sparkle e ha dato mandato all'AD Labriola per negoziare una diversa opzione.

(Giancarlo Navach, editing Sabina Suzzi, Francesca Piscioneri)