A Wall Street reazione positiva degli indici, con l'eccezione del Dow Jones, al dato sull'inflazione che vede un rallentamento della crescita, allentando così i timori che un aumento dell'inflazione possa spingere la Fed a ridurre gli stimoli in anticipo.

Intorno alle 16,20 l'indice FTSE Mib avanza dello 0,37%. Volumi intorno a 1,54 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

I petroliferi risentono del balzo del prezzo del greggio sui massimi da sei settimane. Acquisti in particolare su Eni che sale dell'1,3% e tocca nuovi massimi a 10,97 euro, tornando sui livelli di marzo 2020, prima che la pandemia di Covid-19 innescasse un forte calo dei corsi della major petrolifera fino ai minimi di 5,66 euro raggiunti a fine ottobre dello scorso anno. "L'azzeramento del ribasso legato al Covid è legato alla ripresa del prezzo della materia prima", osserva un trader.

Per contro vendute le oil service, come Saipem (-1,35%), mentre è piatta Tenaris.

Incerto l'andamento fra le big della finanza italiana, con Generali in calo dello 0,3% e Mediobanca in salita dello 0,7% nel giorno della riunione dei membri non esecutivi del Cda della compagnia assicurativa in vista delle procedure di rinnovo del board. L'incontro potrebbe essere la prima occasione di confronto diretto del fronte di Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone con gli altri soci e consiglieri.

Nel resto del comparto Unicredit perde lo 0,7% e Intesa Sanpaolo lo 0,25%.

Si rafforza Stm (+2,2%) su nuovi massimi pluriennali a ridosso dei 40 euro. Credit Suisse ha alzato il target price a 46,5 euro da 41 euro.

Positivo il comparto auto con Stellantis (+1,4%) e Ferrari (+1,8%).

Giù a livello europeo il lusso, su cui pesano i timori legati all'aumento dei casi di Covid-19 in Cina. Moncler perde lo 0,5%, Ferragamo arretra del 3,4%. Stesso calo percentuale anche per Safilo, penalizzata da realizzi dopo lo strappo al rialzo ieri a seguito della licenza per una linea di occhiali a firma Chiara Ferragni.

Prosegue il rally nel settore dell'asset management, con Banca Generali in crescita dello 0,75 e nuovi massimi storici a 39,65 euro.

Affonda De' Longhi che perde l'8,5% a 35,56 euro. Il titolo si avvicina al prezzo di 35,38 euro a cui è stato collocato il 4% del capitale tramite accelerated bookbuilding.

Infine, svetta Sanlorenzo in salita del 6,2% dopo che Berenberg ha alzato il prezzo obiettivo a 35,5 euro da 29 euro precedente, sulla scia dei risultati semestrali annunciati ieri.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)