MILANO (Reuters) - A Piazza Affari la seduta prosegue al ribasso, anche se su toni più moderati rispetto alla pioggia di vendite di ieri in scia al alle dichiarazioni più 'hawkish' delle attese della Bce sul percorso di rialzo dei tassi.

I mercati, già colpiti dalla simile posizione tenuta dalla Fed il giorno prima, temono le ricadute sullo scenario economico in senso recessivo della stretta monetaria delle banche centrali. Scenario che trova nuova linfa dai dati Pmi di questa mattina sull'attività economica della zona euro che nonostante abbiano mostrato una contrazione più moderata delle attese, continuano ad indicare il cattivo stato di salute dell'economia del Vecchio Continente.

I listini azionari hanno comunque risentito oggi di alcuni fattori tecnici legati alla giornata delle cosiddette "quattro streghe", ovvero il giorno della borsa in cui scadono simultaneamente opzioni e futures su indici e azioni, e che in generale produce volatilità per riposizionamenti tecnici di portafoglio.

Tra i titoli in evidenza:

Sul FTSE Mib svetta Azimut Holding che balza del 5,6% in un mercato che ha apprezzato la notizia sull'accordo per una partnership commerciale con UniCredit.

Più timido l'effetto in borsa per UNICREDIT che, dopo un avvio fiacco, sale di un modesto 0,37% in linea con il cauto andamento del settore bancario in Europa. Gli operatori considerano comunque l'operazione positiva anche per l'istituto di Piazza Cordusio, che in questo modo torna sul settore del risparmio gestito dopo le vendita di Pioner ad Amundi e la cessione delle quote in Fineco. L'accordo con Azimut prevede infatti che UniCredit possa esercitare un'opzione di acquisto sulla società di gestione irlandese di nuova costituzione, inizialmente controllata per intero da Azimut, tra cinque anni o prima.

Nel resto del risparmio gestito FINECOBANK avanza di mezzo punto percentuale, mentre ANIMA cede oltre l'1%.

Debole il settore energetico con SAIPEM in calo dell'1,9% e A2A dell'1,7%. Tengono invece SNAM e ITALGAS mentre passa in lieve terreno negativo ENI. JP Morgan ha tuttavia una visione positiva sulle utilities europee grazie alla spinta dei prezzi energetici e ai minori rischi dovuti agli interventi dal fronte politico sul settore. Tra i titoli preferiti per il 2023 la casa d'affari cita Eni, che ha un rating 'overweight'.

Vendite sul lusso che risente dei timori di recessione. MONCLER perde il 2,6% mentre Societe Generale ha tagliato il target price a 57 da 61 euro; FERRAGAMO scende dell'1,7%, TOD'S di oltre il 2% e CUCINELLI dello 0,4%.

In fondo al FTSE Mib pesante DIASORIN in calo del 3,7%.

Fuori dal paniere principale, OVS guadagna oltre il 2% (dopo il calo del 6% accusato ieri) sulla scia dei risultati del terzo trimestre leggermente sopra le attese, ma a spingere il titolo sono soprattutto i numeri sull'ottimo avvio del quarto trimestre. Akros ha alzato la raccomandazione sul titolo a 'buy' da 'neutral'.

FINCANTIERI fiacca (-0,38%) dopo l'annuncio sul piano industriale 2023-2027 che punta a un ritorno all'utile netto dal 2025. Equita, che stimava un ritorno all'utile già nel 2023, ritiene che "l'indicazione implichi target di breve periodo più deboli delle attese", mentre a livello operativo la guidance sul 2025 è coerente con le sue stime. In una intervista a Reuters l'AD Pierroberto Folgiero ha detto di prevedere un aumento delle vendite di navi militari nei prossimi anni, in quanto i paesi spenderanno di più per la difesa dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)