In un clima di risk-off, riconducibile agli ultimi eventi in Cina, gli investitori preferiscono correggere alcune posizioni in attesa di nuove indicazioni che potranno arrivare dalla fitta agenda di dati macro previsti in settimana, tra cui l'inflazione della zona euro, mercoledì, e i numeri sul mercato dal lavoro Usa, venerdì.

I listini azionari risentono anche della forte discesa dei prezzi del petrolio, ai minimi di quest'anno penalizzati dalle tensioni di piazza in Cina che alimentano preoccupazioni sulla domanda.

Scarso impatto sulla borsa milanese ha avuto la revisione al rialzo delle stime del Pil italiano per l'anno in corso da parte di S&P, cha ha lasciato invariate le previsioni per l'anno prossimo e tagliato marginalmente quelle per il 2024.

Intorno alle 12,45 il FTSE Mib scende dello 0,93%. Volumi fiacchi, pari in controvalore a circa 610 milioni di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Energetici negativi sui cali del prezzo del greggio e sulle nuove misure previste dal governo in materia di tasse sugli extra-profitti. In particolare, secondo quanto si legge in una bozza, il governo prevede di applicare un contributo di solidarietà straordinario, con un'aliquota al 50%, sotto forma di prelievo temporaneo per l'anno 2023 sui redditi delle società energetiche che hanno beneficiato dell'impennata dei prezzi del petrolio e del gas.

ITALGAS e ENEL cedono entrambe l'1,5%, ENI l'1,8% come anche A2A. Peggio SAIPEM e TENARIS in discesa rispettivamente del 2,4% e del 2,8%. Pesante SARAS a -5,8%.

"Seppure si tratti di un one-off, si tratta di una notizia negativa per le utilities che dovrebbero registrare importanti miglioramenti dei risultati 2023 grazie ad una normalizzazione dello scenario idroelettrico e minor perdita da un-balance nella vendita di energia elettrica (perdite da contratti a prezzo fisso nel 2022)", commenta Equita. Per il broker le società che potrebbero essere più impattate sono A2A, Enel, IREN (-2,7%) e ERG (-0,4%)

Volatile TELECOM ITALIA che dopo un forte calo in avvio recupera terreno e passa in leggero terreno positivo a +0,35%. Sul titolo continuano comunque a pesare le nuove incertezze sul piano della rete unica dopo le indiscrezioni su un stop del governo a Cdp sull'offerta per la rete.

Tra i pochi spunti positivi sul FTSE Mib, LEONARDO guadagna il 2% circa e IVECO lo 0,6% dopo l'aggiudicazione in consorzio di una maxi-commessa per la fornitura di mezzi blindati all'esercito brasiliano per un valore di 2 miliardi di euro, giudicata dagli analisti, di particolare importanza per entrambi i gruppi.

Tra i bancari, generalmente poco mossi, UNICREDIT sale dello 0,8%, mentre BPER riduce le iniziali perdite, pur fermandosi appena sotto la parità, dopo la notizia dell'accordo per una partnership con il gruppo Gardant e Amco per la gestione dei crediti deteriorati, che include la cessione fino a 2,5 miliardi di Npe.

(Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei)