Stamani la Borsa di Milano era partita molto bene sulle attese di nuove misure di stimolo negli Usa in risposta alla crisi Covid. Poi nel corso della seduta il rialzo ha perso smalto. A pesare anche le incertezze sull'esito delle elezioni presidenziali di novembre che stanno gettando un'ombra sulla reale tenuta dei mercati.

Sul fronte del differenziale del rendimento fra titoli di stato decennali italiani e tedeschi, lo spread resta stabile intorno ai 132 punti base.

Molto forte STM che balza di oltre il 7%, corroborato anche dall'andamento del Nasdaq, dopo che stamani ha annunciato un deciso aumento della domanda nel terzo trimestre e ha aperto a un possibile superamento della guidance per il 2020. Il rialzo contagia anche il settore high tech europeo in crescita dell'1,2%. Il broker Equita scrive che "Stm ha riportato il dato di fatturato preliminare per il terzo trimestre a 2,67 miliardi di dollari, +28% trimestre su trimestre e +5% anno su anno, il 9% sopra le attese di consensus di 2,46 miliardi".

Banche volatili. Torna nuovamente a salire Banco Bpm (+4,8%), dopo indiscrezioni di stampa che riportano ipotesi di M&A e di contatti con Credit Agricole. Ipotesi smentita da un portavoce della banca. Tuttavia, alcune fonti hanno detto a Reuters che l'istituto francese esplora un possibile takeover di Banco Bpm per raffozzare la presenza in Italia. Per contro crolla Creval (-5,5%) dopo che le stesse fonti hanno detto che Credit Agricole non è interessata al Credito Valtellinese.

Fra le big Intesa San Paolo e Unicredit cedono intorno all'1%. Oggi il Ceo di UniCredit Jean Pierre Mustier ha ribadito il no a qualunque M&A per la banca.

Strappa Saras, migliore titolo del listino, con un balzo intorno all'8%. Secondo un trader il mercato scommette che su Saras, che fa capo alla famiglia Moratti e da inizio anno ha perso circa il 67%, possa esserci un'operazione simile a quelle annunciate su altre società a controllo familiare come Massimo Zanetti o Ima su cui sono state lanciate offerte finalizzate al delisting.

Non c'è pace per Atlantia, che oggi ripiega del 2% circa, sospesa anche al ribasso, in balia dell'andamento della trattativa con il governo per l'uscita dei Benetton dalla controllata Aspi e l'ingresso di Cdp. Ieri sera il governo ha spostato ancora in avanti il termine per una decisione ultima sul futuro della concessione autostradale del gruppo, spiegando che il Cdm tornerà a riunirsi nei prossimi dieci giorni per valutare le nuove proposte di Atlantia oppure procedere alla revoca. Un broker sottolinea che "il nuovo rinvio della scadenza da parte del governo fa ritenere che le parti in campo sperino ancora in un compromesso anche se la situazione si complica ogni giorno di più".

Ripiegano Tenaris (-2,7%), che risente dell'avvio di copertura con "underperform" da parte di Credit Suisse, e Saipem in calo del 3,7% dopo lo strappo al rialzo di ieri causa prese di profitto.

Spunti su Diasorin che balza del 4,4% dopo l'annuncio dell'ok all'uso di emergenza da parte della Food and Drug Administration americana (Fda) per il test LIAISON® SARS-CoV-2 Igm e anche del via libera sempre da parte della Fda Usa a commercializzare 6 test per l'epatite B.

Infine, fra i minori strappo per Reno De Medici (+6,7%) dopo la firma di contratti preliminari per l'acquisizione del 100% di quattro società spagnole.