"Reazioni particolari al discorso non ce ne sono state. Si prosegue con le prese di beneficio", osserva un trader.

Lo spread del rendimento fra titoli di stato decennali italiani e tedeschi si muove sempre intorno ai 93 punti base.

Sul fronte delle materie prime, prosegue la corsa del Brent che si porta a 64 dollari al barile a seguito della stop alla produzione nel Texas a causa del maltempo.

Peggior titolo fra le blue chip NEXI (-3,4%), penalizzata dal collocamento del bond convertibile da un miliardo di euro con scadenza 2028.

Continuano a essere trascurati i bancari, con le big Unicredit e Intese Sp, in flessione rispettivamente dello 0,7% e dello 0,1%, debole anche Banco Bpm (-0,5%). Raccolte Mps (+0,9%) e Mediobanca, che avanza dell'1,5%.

Vendite sul comparto auto, in particolare Stellantis che cede il 2,4% a fronte del settore auto europeo in ribasso dello 0,9%. Le immatricolazioni auto in Europa del gruppo sono scese del 27,4% in gennaio, a fronte di un calo del mercato del 25,7%. Gli analisti di Intesa Sanpaolo non sono particolarmente sorpresi da questi dati che risentono delle restrizioni dovute al Covid.

In lieve calo Poste italiane (-0,4%) nonostante i conti del quarto trimestre sopra le attese, con un utile operativo che cresce del 19,6% e la proposta di un dividendo di 0,486 euro per azione.

Piu' calmo quest'oggi il comparto oil, in rally da alcune seudte sul balzo del prezzo della materia prima: bene ENI con una crescita dell'1%, mentre ripiegano le oil services, come Saipem (-0,9%), Tenaris (-0,4%)%.

(Giulio Piovaccari, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)