Dopo la pioggia di vendite di ieri per lo shock seguito alla notizia dell'invasione russa, gli investitori cercano oggi un approccio più razionale allo scenario di guerra prendendo in considerazione diversi fattori.

L'impatto delle sanzioni decise dagli Usa e dagli alleati contro la Russia, nonostante i toni forti dal fronte politico, è giudicato dal mercato meno pesante del previsto.

Sul fronte delle politiche monetarie, lo scoppio del conflitto induce gli investitori a pensare ad un allungamento dei tempi di uscita dalle misure di stimolo, con le banche centrali che si trovano di fronte al dilemma di dovere bilanciare l'elevata inflazione e i rischi di ribasso per la crescita.

"Il mercato ha reagito positivamente alle sanzioni, meno aggressive del previsto, soprattutto se si pensa al fatto che non c'è stata l'estromissione della Russia dallo Swift", il sistema utilizzato da banche e istituzioni finanziarie per le transazioni internazionali, dice un trader.

"Il mercato rimbalza ma non si può dire che sia positivo, resta molto volatile e in balìa del newsflow", aggiunge.

Intorno alle 13,00 il FTSE Mib sale dell'1,9% su massimi di seduta.

Tra i titoli in evidenza:

Balzano le utility, trascinate dalle attese di un atteggiamento meno aggressivo delle banche centrali e che sta spingendo gli acquisti sui titoli più sensibili ai tassi di interesse, sostiene un trader.

Rialzo di quasi il 5% per Terna e Enel seguite a stretto giro da Italgas, A2A, Snam e Hera. Fuori dal FTSE Mib vola anche Gas Plus in asta di volatilià dopo un rialzo di oltre il 10%.

Al contrario, invece, sono deboli i bancari, anche se con un andamento altalenante. "Il settore era stato sostenuto dalle attese di un rialzo dei tassi e questo, insieme ai buoni risultati aziendali, aveva portato gli investitori a caricare i propri portafogli di titoli bancari. Adesso c'è un alleggerimento del settore, non necessariamente legato all'esposizione in Russia", spiega un trader.

Mediobanca perde il 2,3%, Banco Bpm lo 0,13% mentre Intesa Sanpaolo passa in terreno positivo. Unicredit, ieri bersagliata dalla vendite per la sua esposizione alla Russia, rimbalza e sale del 2,3%.

In forte calo Maire Tecnimont (-8,6%) tra i titoli più colpiti dalla crisi ucraina a causa della sua esposizione verso la Russia. Dai conti sul 2021 appena annunciati e che vedono un utile in crescita del 48,5%, emerge che del portafoglio ordini complessivo il 17% è riferito alla Russia, pari a circa 1,5 miliardi di euro. La società ha comunque detto di avere ribilanciato il suo portafoglio ordini tra Russia e resto del mondo e di avere un saldo netto delle partite contabili con Mosca alla data attuale in sostanziale equilibrio.

Nel lusso Moncler sale del 2% circa dopo i risultati sopra la attese annunciati ieri a mercati chiusi. Gli analisti sottolineano anche i messaggi incoraggianti offerti dal management sul fronte dell'outlook.

Sempre in tema trimestrali Inwit è in leggero rialzo dello 0,8%.

Tra i rialzi, sempre forte Leonardo (+2,8%) attiva nella difesa, e che in borsa beneficia dei venti di guerra. Ieri Airbus ha siglato un contratto con l'organizzazione per la cooperazione in materia di armamenti (OCCAR) per la costruzione del drone militare europeo Euromale a cui partecipa Leonardo.

(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)