"Poche le storie da segnalare e, comunque, sempre legate alle trimestrali", osserva un trader.

Gli indici delle borse Usa hanno aperto in rialzo in vista del via libera al piano sulle infrastrutture. Dow Jones e S&P500 hanno toccato nuovi massimi storici.

Sullo sfondo restano comunque i timori legati alla variante Delta del coronavirus e le attese di un possibile "tapering" prima del previsto da parte della Fed che hanno in parte offuscato i solidi risultati delle trimestrali.

C'è attesa sui mercati anche per il dato sull'inflazione negli Stati Uniti domani pomeriggio.

In recupero il prezzo del greggio, poco sotto i 70 dollari al barile dopo il brusco calo registrato ieri fra i timori di nuove restrizioni legate al virus in Cina che potrebbero rallentare la domanda globale di carburante.

A Milano, l'indice Ftse Mib guadagna lo 0,55% alle 16,20, saldamente sopra il livello di 26.000 punti, sempre sui massimi da settembre 2008. Volumi al lumicino intorno a quota 1 miliardo di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Banche vendute dopo i recenti strappi, con Bper che prosegue la correzione e cede lo 0,6%. Discesa piu' corposa per Banco Bpm (-1,3%). Piu' vistoso lo storno di Pop Sondrio (-2,75%).

Nel resto del comparto, fra denaro e lettera Mps (+1,2%) dopo che ieri l'agenzia di rating Dbrs ha tagliato il rating sul debito subordinato a CCC da B(low) a causa dell'aumento del rischio che tali bond possano essere oggetto di un 'burden sharing' nell'ambito della potenziale acquisizione dell'istituto senese da parte di UniCredit. Gli effetti del downgrade si vedono sui tre titoli subordinati della banca senese tutti in calo nelle varie scadenze.

Variazioni molto contenute anche per le big Unicredit e Intesa Sanpaolo in territorio negativo.

Nel lusso, Ferragamo balza dell'1,6% che si aggiunge al 6,6% registrato ieri. I trader parlano di riscoperta di un titolo che è rimasto un po' ai margini dal rally dei mercati, ultimamente. Notevoli i volumi oltre due volte la media a 30 giorni. "Su questo titolo si scommette anche nell'ottica di un consolidamento del settore", sottolinea il trader. In luce anche Moncler che avanza del 2,8%.

Webuild in crescita dello 0,3% dopo che la controllata Cossi Costruzioni è risultata migliore offerente per tre nuovi contratti commissionati da Autostrade per l'Italia, per un valore complessivo di 210 milioni di euro.

In luce anche Buzzi Unicem (+0,65%) che si avvantaggia delle attese per il voto oggi da parte del Senato degli Stati Uniti sul disegno di legge bipartisan sulle infrastrutture da 1.000 miliardi di dollari.

Un tema odierno è quello delle rinnovabili, con Falck Renew in salita del 2,5% post semestrale in linea con le stime e la conferenza della guidance. Il broker ha confermato stime, target e raccomandazione sulla società che produce energie da fonti rinnovabili.

E della spinta verso questa tipo di generazione di energia si avvantaggia anche Prysmian (+1,6%), come sottolinea un trader che cita l'intervista odierna dell'AD Battista al Sole 24-Ore. Secondo Equita, il titolo è a sconto rispetto ai competitor europei "ed è ben posizionato suo mega trend della transizione energetica".

Nella ristorazione prosegue il buon momento di Autogrill in salita dell'1,7% sui massimi da fine luglio grazie all'effetto spostamenti su aeroporti e autogrill nel periodo estivo.

Incerto il comparto oil, penalizzato di recente dal brusco calo dal calo del prezzo del petrolio, e dopo un effimero balzo stamani: Eni (+0,3%), Maire Tecnimont piatta e interrompe la corsa al rialzo partita venerdì scorso a seguito dell'aggiudicazione di una commessa. Riparte, invece, Saipem (+2,2%). Balzo per Saras in crescita del 2,9%, titolo molto sensibile a qualunque cambiamento dei margini di raffinazione.

Fra i minori bene Intek (+2,9%) dopo la sigla di un term sheet con Aurubis AG per l'acquisto di parte del segmento produttivo dei laminati piani del gruppo tedesco attivo nelle forniture di metalli non ferrosi e nel riciclo del rame.

Prosegue la discesa di Bff Bank, in calo del 3,7%, penalizzata dai risultati del secondo trimestre più deboli delle attese.

Infine, Tiscali strappa con un balzo di oltre il 14% per un titolo inchiodato su livelli da "penny stock".

(Giancarlo Navach, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)