I segnali di raffreddamento dei prezzi che arrivano anche dai primi laender tedeschi, in attesa del dato preliminare dalla Germania nel primo pomeriggio, alimentano le speranze che si sia ormai vicini alla fine della fase di incremento dei tassi di interesse. Un importante indicatore dei prezzi Usa (Pce) è in programma venerdì.

Il ritorno della propensione al rischio dopo la crisi di fiducia che ha investito di recente il settore bancario resta comunque fragile e l'indice della banche italiane non è ancora arrivato al pieno recupero delle perdite innescate dal fallimento di Svb negli Usa e dall'improvviso salvataggio di Credit Suisse in Europa.

Intorno alle 12,20 l'indice Ftse Mib guadagna l'1,1%. I volumi sono bassi, intorno a 684 milioni di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Continua la rimonta del settore bancario dopo i recenti chiari di luna. L'indice italiano sale dell'1,6%, in linea con il resto d'Europa. INTESA SANPAOLO e BANCO BPM salgono intorno a 1,8%, MPS di quasi il 4%. UNICREDIT sale dell'1,32%, mentre si tranquillizza anche l'andamento dei Cds bancari in tutta Europa.

Partita in sordina dopo la diffusione dei conti sul 2022 e la guidance sul 2023, POSTE è passata a un più convinto calo (-1%). Secondo gli analisti l'Ebit del quarto trimestre è risultato inferiore alle attese di consensus a causa di poste straordinarie legate per lo più ad accantonamenti su crediti fiscali.

Acquisti sulle utility con ENEL in rialzo di 1,5% e HERA di oltre 2%.

L'inversione di tendenza dei prezzi del greggio, ora in rialzo, fa bene al settore, con ENI +1,5% e SAIPEM +2,5%.

In luce REPLY, tra i migliori titoli di Piazza Affari con un rialzo del 4% dopo l'avvio di copertura con 'buy' di Berenberg.

(Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)