Aiuta il tentativo di recupero di Wall Street, dopo un avvio debole con gli investitori che stanno digerendo i dati macro, pubblicati prima della chiusura di domani per il Thanksgiving, che hanno rafforzato le attese di rialzo dei tassi.

In particolare le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione hanno toccato il minimo da 52 settimane, mentre il Pil del terzo trimestre è stato rivisto leggermente al rialzo al 2,1% dal 2% stimato in ottobre.

L'attenzione in serata si sposta sulle minute dell'ultimo meeting della Fed, con gli investitori alla ricerca di indicazioni su quali condizioni consentirebbero una maggiore rapidità nella stretta monetaria.

A livello domestico, prosegue la crescita dei rendimenti dei governativi mentre, sul listino azionario, tiene sempre banco Telecom Italia al centro dei riflettori dell'economia e della politica dopo l'offerta del fondo Usa Kkr.

Intorno alle 16,20 l'indice FTSE Mib sale dello 0,5%

Tra i titoli in evidenza:

Telecom Italia (TIM) strappa al rialzo dopo la frenata di ieri, spinta dalle speculazioni su un rialzo dell'offerta di Kkr per il gruppo telefonico per vincere le resistenze dell'azionista principale Vivendi. Tra scambi intensi, pari ad oltre l'8% del capitale ordinario, le azioni ordinarie salgono del 16% circa toccando i 0,50 euro, in linea al prezzo indicativo di 0,505 euro proposto dal fondo Usa per rilevare il controllo del gruppo. Le azioni di risparmio guadagnano l'8,8% a 0,474 euro. Per gli analisti c'è spazio per un possibile rialzo del prezzo proposto da Kkr anche se il quadro è complesso e il risultato non è cosi scontato. Il mercato guarda anche a possibili scenari legati al destino delle rete nell'ambito di un riassetto del gruppo che faccia emergere un maggiore valore.

Sul fronte opposto perde appeal speculativo Inwit, la società di torri di telefonia mobile controllata congiuntamente da Tim e Vodafone, penalizzata da prese di profitto e in calo dell'1,4%.

Banca Mediolanum sale del 3% circa dopo la notizia della morte del fondatore e presidente onorario Ennio Doris che ha riacceso le speculazioni sul futuro assetto del gruppo alimentando acquisti sui recenti minimi del titolo.

Bene anche Enel in progresso del 2%% nel giorno della presentazione del piano industriale, giudicato "molto convincente" nonostante i target a breve termine siano stati ridotti rispetto al piano precedente, ma in linea alle attese, dice un trader.

Tra bancari, trascurati, interesse su Unicredit che conferma il movimento di recupero con +2,7% Ieri l'agenzie di rating S&P ha migliorato l'outlook della banca, cosi come su Intesa, Mediobanca e FinecoBank da stabile a positivo, (confermando i rating) sulla base delle riduzione dei rischi economici in Italia e il miglioramento delle prospettive di crescita del paese.

Stellantis, in calo dell'1,7%, prosegue la forte correzione, in linea al debole andamento del settore automotive europeo. Al contrario Cnh sale dell'1,7% dopo che la statunitense Deere & Co ha registrato utili trimestrali oltre le attese di mercato.

Tra i maggiori ribassi del paniere principale, Diasorin cede l'1,5% mentre Intesa Sanpaolo ha tagliato la raccomandazione a 'hold' da 'add', confermando il target price, in attesa di una maggiore visibilità sull'integrazione di Luminex e sui target a medio termine del gruppo dall'investor day del 17 dicembre.

Fuori dal Ftse MIB Fincantieri scivola del 4,6% appesantita dalle indiscrezioni stampa su un aumento di capitale da un miliardo in caso di acquisizione di Oto Melara e Wass messe in vendita da Leonardo (+0,3%). Secondo Intesa Sanpaolo "le questioni politiche dovrebbero continuare a mantenere il titolo sotto pressione". Motivo per cui, insieme alla possibilità che le proprie stime sul 2022 si rivelino troppo ottimistiche, il broker ha messo il rating e il target price del gruppo cantieristico "under review".

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Sabina Suzzi)