Forte vendite anche sugli altri mercati europei, mentre a Wall Street il Dow Jones cede il 2,5% alla ripresa delle contrattazioni dopo la festività di ieri.

Si sa ancora poco di questa variante, scoperta in Sudafrica, Botswana e Hong Kong, ma gli scienziati sostengono che abbia una inusuale combinazione di mutazioni e potrebbe essere in grado di aggirare la risposta immunitaria del vaccino o rendere il virus più trasmissibile.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato il divieto d'ingresso in Italia a chi è stato negli ultimi giorni in alcuni paesi dell'Africa meridionale a causa della diffusione della nuova variante in quelle aree.

Ritraccia pesantemente anche il greggio, con il Brent in calo del 5% a 77,3 dollari al barile a causa della nuova variante che spaventa gli investitori, facendo aumentare i timori legati a un eccesso di offerta a livello globale.

"Oggi pesa anche molto il fatto che sia un venerdì e che Wall Street sia aperta solo a regime ridotto. Sui mercati c'è panico per questa nuova variante, ma anche voglia di prendere profitto dopo il rally delle borse", osserva un trader.

Intorno alle 16,30 l'indice FTSE Mib cede il 3,7%, ma è arrivato a perdere fino al 4,2% nei primi scambi stamani. Per vedere una seduta peggiore di questa bisogna andare al 28 ottobre del 2020 quando il FTSE Mib lasciò sul terreno il 4,06%.

I volumi superano i 3 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Quasi tutti i titoli oggi sono in lettera pesante: particolarmente colpiti quelli interessati da eventuali restrizioni, come AUTOGRILL che registra un ribasso superiore al 9%, tornando sui livelli di fine luglio scorso. A pesare i timori di nuovi stop negli spostamenti a causa della recrudescenza della pandemia e della nuova variante.

Male anche Ovs (-5,7%) sempre sulle preoccupazioni per eventuali lockdown.

Male il settore oil, con Eni in flessione del 5,6%, SAIPEM cede il 4%, TENARIS arretra del 5,3%. Molto male anche il raffinatore petrolifero SARAS in ribasso del 6,1%. Il comparto a livello europeo segna un calo del 5%.

Non c'è pace anche per le banche (-5,5% lo stoxx settoriale europeo) con le big UNICREDIT in flessione del 6,3% e Intesa del 4,9%. Mps arretra del 4,2%.

Pesanti anche gli industriali, come Stellantis (-5,7%) e Leonardo(-4,4%).

Non c'è scampo per il settore del lusso, che potrebbe subire nuove ripercussioni negative da eventuali blocchi agli spostamenti, con Ferragamo in rosso del 5% e TOD'S del 5,7%.

Fra i pochi segni positivi, si distingue Diasorin che balza di oltre 9%. La società di diagnostica si avvantaggia del sempre maggiore ricorso a tamponi antigenici e molecolari, che rappresentano il 30% dei ricavi dell'azienda, in un momento in cui si assiste a una recrudescenza della pandemia.

Volatile Telecom Italia (TIM), ora invariata, che fa comunque meglio rispetto al resto del mercato per l'effetto speculativo legato a una possibile Opa. Il titolo è sempre a ridosso del prezzo indicativo di 0,5050 euro proposto dal fondo Usa Kkr per rilevare il controllo. Secondo Bloomberg, Kkr e Cvc Capital Partners stanno valutando di mettersi assieme per un'offerta sulla società di tlc. "Su Tim c'è l'interesse da parte dei fondi di private equity e quindi il titolo lo tieni in portafoglio, non si vende adesso", sottolinea un trader.

Fuori dal paniere cede il 4,8% Mfe-Mediaforeurope (ex Mediaset) nel primo giorno di contrattazioni con la nuova denominazione e la struttura azionaria a doppia categoria. Il titolo paga il venir meno dell'appeal speculativo a causa del meccanismo duale perché il principale azionista, Fininvest, aumenterà ulteriormente la presa sulla società, spiegano gli analisti. "L'obiettivo dell'operazione è fornire alla società maggiore flessibilità per future operazioni M&A. Dall'altro lato però si ridurrà la contendibilità del gruppo in caso di future operazioni straordinarie", sottolinea Equita.

Infine debutto in calo intorno al 2% per Ariston.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)