Ieri Pechino ha minacciato di imporre nuove norme in materia di sicurezza ad Hong Kong, alimentando le prospettive di nuove proteste nell'hub finanziario globale della città semi autonoma e ricevendo un avvertimento da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo il quale il Paese reagirà "con forza".

Le crescenti tensioni tra le due maggiori economie mondiali hanno rallentato la ripresa dei mercati azionari nelle ultime settimane, dopo che Trump ha accusato la Cina di cattiva gestione dell'epidemia di coronavirus.

L'indice paneuropeo STOXX 600 cede lo 0,7%, con i titoli più esposti all'andamento dei mercati asiatici come Hsbc a -5,4% e Prudential a -7,6%.

L'indice britannico FTSE 100 resta ancora più indietro rispetto alla compagine europea registrando una flessione dell'1,3%.

Molti mercati del Regno Unito e degli Usa resteranno chiusi lunedì per festività.

I titoli petroliferi e minerari guidano le perdite, sulla scia del calo dei prezzi delle materie prime in reazione alla decisione della Cina di non indicare un target di crescita per quest'anno per la prima volta, alimentando così i timori che la pandemia offuscherà la domanda nel secondo Paese al mondo per consumo di petrolio.

I produttori di beni di lusso, tra cui Lvmh e Kering, i cui ricavi derivano in larga parte dal mercato cinese, cedono circa il 2%.

Le azioni della francese Renault scivolano del 2% dopo che il ministro dell'Economia Bruno Le Maire ha dichiarato di non aver ancora firmato il prestito da 5 miliardi di euro garantito dallo stato per aiutare la casa automobilistica a contrastare le ricadute della pandemia.

Le azioni della britannica Burberry guadagnano il 2,1% dopo che il CEO ha reso noto che le operazioni dell'azienda sono incoraggiate da un "forte ripresa in alcune zone dell'Asia" e la società è attrezzata per affrontare la situazione causata dal Covid-19, nonostante un calo delle vendite nel primo trimestre.

Nonostante il debole andamento di oggi, lo STOXX 600 è in corsa per chiudere la settimana con un modesto +2% sulle speranze che una possibile cura per il Covid-19 e l'allentamento delle misure di lockdown inneschino una repentina ripresa dell'economia.