ROMA (awp/ats/ans) - Le banche centrali vanno a testa bassa contro l'inflazione, anche di fronte a una recessione sempre più probabile. E lo spettro di nuovi maxi-rialzi da 75 punti base appesantisce le Borse in vista del meeting della Fed di mercoledì, anche se i segnali di un allentamento delle tensioni sul gas (oggi arrivato a cedere oltre il 9%) spingono al rialzo.

La banca centrale americana promette di tirare dritto e le attese sono per un nuovo maxi-rialzo da tre quarti di punto, dopo un'inflazione ad agosto scesa meno del previsto (8,3%). Al punto che Joachim Fels, Global Economic Advisor di Pimco, scrive in un report che "i 75 sono i nuovi 25" riferendosi ai rialzi più prudenti da 25 punti base tipici della precedente fase restrittiva oltre un decennio fa. "La Fed - secondo Algebris - mercoledì deciderà una nuova stretta da tre quarti di punto "lasciando aperta l'ipotesi di rialzi analoghi o maggiori se la pressione inflazionistica dovesse continuare".

Anche la Bce non si lascia condizionare dalla conferma, arrivata oggi dalla Bundesbank, di crescenti "segnali di una recessione dell'economia tedesca". Faremo "tutto il necessario" per riportare l'inflazione al 2%, promette il vicepresidente dell'Eurotower Luis de Guindos, mettendo l'accento sui rischi di una spirale prezzi-salari. Pablo Hernandez de Cos, il governatore spagnolo, chiede cautela e avverte dell'"impatto eccessivo" su crescita e occupati di una corsa troppo rapida, ma ad oggi gli equilibri nel Consiglio direttivo tendono verso i falchi.

Un clima che ha indebolito per gran parte della giornata le Borse europee e ispirato un avvio in negativo per Wall Street (-0,12% il Dow Jones, -0,38% lo S&P e -0,26% il Nasdaq). Se Parigi cede (-0,26%) Milano e Francoforte chiudono in rialzo (+0,14 e +0,49%) di fronte al nuovo calo del gas, arrivato a cedere il 9% a 172 euro al megawattora, sui minimi dal 6 luglio. Più che il discusso tetto al prezzo del gas, secondo Mps Capital Services sono d'aiuto gli stoccaggi europei che continuano a salire "grazie alle misure di limitazione dei consumi implementate da vari Paesi", come il ricorso crescente della Germania al carbone.

Proprio il cancelliere tedesco Olaf Scholz starebbe per chiudere l'accordo di importazione di gas dagli Emirati Arabi uniti con cui Berlino, assieme a un'ulteriore diversificazione in Africa come sta facendo l'Italia, punta a chiudere il gap creato dallo stop russo al Nord Stream 1. Mps ritiene che, se il gas rompesse il livello di supporto di 145 euro, "non si potrebbe escludere un calo verso area 100 euro nei prossimi mesi".