Il titolo dell'azienda, che conta tra i suoi marchi anche Jimmy Choo e Versace, è crollato del 17% negli scambi pre-market.

La decisione di Pechino di abolire la politica 'zero-Covid' alla fine dell'anno scorso ha provocato un'ondata di contagi nella seconda economia mondiale e ha causato ulteriori difficoltà per i gruppi del lusso, le cui vendite hanno già sofferto per tre anni di lockdown intermittenti.

Anche Lvmh e Canada Goose hanno segnalato un impatto sulle loro attività a causa dei problemi in Cina, un importante mercato per la moda di alta gamma.

Capri ha detto che sta adottando misure per adeguare i costi operativi al rallentamento dei ricavi nei canali wholesale globali.

L'azienda prevede adesso vendite annuali per 5,56 miliardi di dollari, in calo rispetto alla precedente stima di 5,70 miliardi. Capri ha ridotto le previsioni di utile per azione a 6,10 dollari da 6,85 dollari.

I ricavi sono scesi del 6% a 1,51 miliardi di dollari nel terzo trimestre al 31 dicembre, rispetto alle stime degli analisti che si aspettavano 1,53 miliardi di dollari, secondo i dati Refinitiv Ibes.

La società ha inoltre previsto per l'anno fiscale 2024 un utile per azione di 6,40 dollari su un fatturato di 5,8 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettano un utile per azione di 7,24 dollari su un fatturato di 6,03 miliardi di dollari.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)