MILANO (MF-DJ)--La Cina ha accusato una giornalista australiana di aver diffuso segreti di Stato all'estero dopo che è stata arrestata circa sei mesi fa, alimentando preoccupazioni per le intidimidazioni contro i media stranieri e approfondendo una disputa diplomatica che ha congelato il commercio bilaterale.

Cheng Lei, una conduttrice del canale di notizie televisive in lingua inglese del Governo cinese, è stato accusato dopo essere stato precedentemente arrestato dalle autorità locali il 13 agosto. La detenzione di Cheng e l'espulsione di altri due giornalisti australiani dalla Cina settimane dopo mostra i pericoli a cui sono esposti i giornalisti che lavorano nel Paese.

Il dipartimento degli Affari Esteri e del Commercio dell'Australia ha affermato di aver ripetutamente sollevato preoccupazioni sulla situazione della donna con alti funzionari cinesi. La Cina non ha dato dettagli sulle accuse che Cheng dovrà affrontare nè sui segreti di Stato che sostiene siano stati divulgati.

Cheng ha studiato presso l'Università australiana del Queensland e lavora per Cgtn dal 2012, secondo quanto si leggeva sul suo profilo LinkedIn al momento del suo arresto. I funzionari dell'ambasciata australiana hanno fatto visita alla signora Cheng sei volte da quando è stata arrestata, l'ultima il 27 gennaio.

Le relazioni diplomatiche tra Pechino e Canberra sono peggiorate da quando l'Australia ha iniziato a cercare sostegno dai leader europei a metà aprile per un'indagine su eventuali passi falsi iniziali che hanno contribuito alla diffusione della pandemia di coronavirus. I funzionari cinesi hanno considerato la posizione dell'Australia motivata politicamente.

Le tensioni sono aumentate a luglio quando l'Australia si è mossa per sospendere il suo trattato di estradizione con Hong Kong e dare ai residenti della città un percorso per la residenza permanente in risposta all'imposizione da parte della Cina della legge di sicurezza nazionale nella città semiautonoma.

Lo stesso mese, l'Australia ha aggiornato il suo avviso di viaggio per la Cina continentale, affermando che le autorità cinesi hanno arrestato stranieri per presunta "messa in pericolo della sicurezza nazionale" e che gli australiani corrono il rischio di detenzione arbitraria nel Paese.

Più recentemente, Cina e Australia si sono attaccate su tutto, dai dazi su orzo e vino a un tweet di un portavoce del ministero degli Esteri cinese che ha pubblicato un'immagine falsificata di un soldato australiano che teneva un coltello alla gola di un bambino afghano.

La tempistica delle detenzioni e delle condanne di cittadini stranieri in Cina ha spesso coinciso con controversie con altri Paesi, spingendo i diplomatici a credere che fossero collegati.

A poche settimane dall'arresto di Cheng, Bill Birtles, corrispondente dell'Australian Broadcasting Corp. con sede a Pechino, e Michael Smith, con sede a Shanghai presso l'Australian Financial Review, sono stati espulsi dalla Cina a seguito di una situazione di stallo diplomatico che ha visto la coppia cercare rifugio nelle missioni diplomatiche australiane mentre i funzionari negoziavano la loro uscita dal Paese.

Due cittadini canadesi continuano a essere trattenuti dalle autorità cinesi circa due anni dopo essere stati arrestati a poche ore l'uno dall'altro in due città cinesi, appena nove giorni dopo che le autorità canadesi avevano arrestato il direttore finanziario della Huawei Technologies, Meng Wanzhou, per volere degli Stati Uniti: un incidente che ha coinvolto il Canada in una ampia lite diplomatica tra Washington e Pechino.

cos

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February 08, 2021 04:11 ET (09:11 GMT)