LONDRA (Reuters) - La Cina, in cui la Russia ha cercato un alleato da quando è stata emarginata dall'Occidente dopo l'invasione dell'Ucraina, ha definito gli Stati Uniti il "principale istigatore" della crisi.

In un'intervista all'agenzia di stampa statale russa Tass, l'ambasciatore cinese a Mosca, Zhang Hanhui, ha accusato Washington di aver costretto la Russia in un angolo attraverso le ripetute espansioni della Nato e offrendo sostegno alle forze che cercano di allineare l'Ucraina all'Unione europea piuttosto che a Mosca.

"Come iniziatore e principale istigatore della crisi ucraina, Washington impone sanzioni globali senza precedenti alla Russia e allo stesso tempo continua a fornire armi e attrezzature militari all'Ucraina", ha detto Zhang.

"Il loro obiettivo finale è quello di esaurire e schiacciare la Russia con una guerra prolungata e con la forza delle sanzioni", ha aggiunto.

Il ragionamento dell'ambasciatore è in linea con le motivazioni avanzate da Mosca per giustificare l'invasione dell'Ucraina, che ha provocato migliaia di morti e la devastazione di intere città, oltre a spingere più di un quarto della popolazione a abbandonare le proprie case.

Il presidente russo Vladimir Putin si è recato a febbraio a Pechino per incontrare il presidente Xi Jinping mentre i carri armati russi si stavano radunando sul confine ucraino. Durante l'incontro i due leader hanno concordato quella che entrambi gli Stati hanno accolto come una partnership "senza limiti", superiore a qualsiasi alleanza creata durante la Guerra Fredda.

Nell'intervista, Zhang ha detto che le relazioni sino-russe sono entrate nel "periodo migliore della storia, caratterizzate dal più alto livello di fiducia reciproca, dal più alto grado di interazione e dalla massima importanza strategica".

Zhang ha poi criticato la visita della presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan, che la Cina rivendica come propria, e ha affermato che Washington sta cercando di applicare le stesse tattiche in Ucraina e a Taiwan per "far rivivere la mentalità della Guerra Fredda, contenere la Cina e la Russia e provocare rivalità e scontri tra grandi potenze".

"Il non intervento negli affari interni è il principio fondamentale per mantenere la pace e la stabilità nel nostro mondo", ha detto Zhang criticando così la politica di Washington su Taiwan ma non l'invasione della Russia in Ucraina.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)