Blocco 1: Le notizie fondamentali
Tether acquista 8.888 BTC nel 1° trimestre 2025 e rafforza la sua strategia di riserva di bitcoin
Tether ha acquistato 8.888 bitcoin per 735 milioni di dollari nel 1° trimestre 2025, portando le sue riserve totali a 92.647 BTC, ovvero a circa 7,8 miliardi di dollari. Questa strategia, lanciata nel maggio 2023, prevede il reinvestimento del 15% dei profitti trimestrali in bitcoin. La società, che emette USDT (la più grande stablecoin sul mercato, con una capitalizzazione di 143 miliardi di dollari), continua a convertire parte dei suoi profitti - generati in particolare dai rendimenti dei buoni del Tesoro - in BTC, consolidando la sua posizione di uno dei maggiori detentori istituzionali di bitcoin al mondo.
Dominari Holdings, legata ai figli di Trump, adotta la strategia Bitcoin tramite l'ETF di BlackRock
Dominari Holdings, una società di investimento quotata in borsa con sede nella Trump Tower, ha annunciato di aver investito 2 milioni di dollari nell'ETF Bitcoin Spot (IBIT) di BlackRock. La società, a cui recentemente si sono aggiunti Donald Trump Jr. ed Eric Trump nel comitato consultivo, sta così optando per una strategia di detenzione di bitcoin attraverso un prodotto regolamentato, piuttosto che acquistare direttamente le criptovalute. Questa decisione consente una migliore conformità contabile, rafforzando al contempo i legami tra il mondo dei Trump e l'ecosistema delle criptovalute. Dominari segue quindi la tendenza delle società quotate in borsa a esporsi al bitcoin, in un momento in cui la famiglia Trump sta intensificando i progetti legati agli asset digitali, come la stablecoin recentemente lanciata da World Liberty Financial.
Il bitcoin potrebbe detronizzare il dollaro, dice Larry Fink (BlackRock)
Nella sua ultima lettera agli azionisti, Larry Fink, CEO di BlackRock, sostiene che il bitcoin potrebbe un giorno minacciare la supremazia del dollaro, in particolare se gli Stati Uniti non riusciranno a tenere sotto controllo il loro debito pubblico. Fink indica un possibile punto di svolta se gli investitori inizieranno a vedere il BTC come un rifugio più sicuro della valuta statunitense.
"Gli Stati Uniti hanno beneficiato del fatto che il dollaro è stato la valuta di riserva del mondo per decenni. Ma questo non garantisce che la cosa durerà per sempre. [...] Se gli Stati Uniti non riescono a tenere sotto controllo il loro debito, se i deficit continuano a salire, l'America rischia di perdere questa posizione a favore di asset digitali come il bitcoin".
Fink non critica le criptovalute, anzi: saluta l'innovazione portata dalla finanza decentralizzata e loda i meriti della tokenizzazione, che ritiene in grado di trasformare i mercati finanziari.
Bpifrance diventa la prima banca pubblica a investire direttamente in criptovalute
È una prima mondiale: la banca pubblica francese Bpifrance investirà fino a 25 milioni di euro in criptovalute per sostenere i progetti emergenti della blockchain. L'annuncio è stato fatto il 27 marzo, in occasione di un evento ufficiale a cui ha partecipato il ministro Clara Chappaz. Sostenuta da Bercy, la strategia mira a rafforzare l'ecosistema Web3 francese con acquisti che vanno da 300.000 a 2,5 milioni di euro. Gli investimenti riguarderanno aree come la DeFi, la tokenizzazione, i livelli da 1 a 3, l'AI e le reti fisiche decentralizzate. Con questa iniziativa, la Francia mira a tenere il passo con gli Stati Uniti, che stanno aumentando i segnali a favore della crittografia sotto la spinta dell'amministrazione Trump. Per Bpifrance, questo rappresenta una pietra miliare storica in un decennio di impegno verso la blockchain.
Blocco 2: L'Analisi Crypto della settimana
Circle IPO 2024: la scommessa di una stablecoin nell'arena di Wall Street
Nel 2025, l'industria delle criptovalute statunitense entra in una nuova fase. Circle, l'emittente della stablecoin USDC, ha presentato un'IPO, decisa a raggiungere Coinbase alla Borsa di New York. Dietro il simbolo azionario CRCL si nasconde un'ambizione enorme: fare di Circle l'attore principale della finanza digitale regolamentata. La società punta a una valutazione tra i 4 e i 5 miliardi di dollari.
Una crescita spettacolare guidata dai tassi
Le cifre parlano da sole. Nel 2024, Circle ha generato ricavi per 1,68 miliardi di dollari, rispetto agli 1,45 miliardi dell'anno precedente. Questa impennata è stata alimentata quasi esclusivamente da un'unica fonte: gli interessi maturati sulle riserve di stablecoin USDC. Queste riserve sono costituite da contanti e da buoni del tesoro statunitensi a breve termine, che fruttano alti rendimenti finché i tassi di interesse rimangono elevati. Ma questo modello comporta un rischio sistemico: un calo di un punto percentuale dei tassi potrebbe cancellare 441 milioni di dollari da Circle.
Questa dipendenza preoccupa alcuni analisti. Degli 1,68 miliardi di ricavi previsti per il 2024, il 99% proverrà dai proventi delle riserve. Il resto? Appena 15 milioni di dollari.
I partner più importanti: Coinbase, Binance... e Washington
L'altro pilastro della strategia di Circle è la distribuzione. Per creare l'USDC, Circle si affida a una serie di partner fondamentali. Innanzitutto, Coinbase detiene una quota di minoranza in Circle e condivide il 50% dei ricavi dell'USDC in base alle partecipazioni presenti in portafoglio. Ma questa storica partnership si è evoluta: il consorzio del Centro è stato sciolto nel 2023, lasciando il posto a un accordo più diretto.
Un'altra mossa strategica: lo scorso dicembre Circle ha versato più di 60 milioni di dollari a Binance per incoraggiare l'adozione di USDC sulla piattaforma, e continua a pagare royalties mensili indicizzate sugli importi detenuti.
Ma la leva più decisiva potrebbe essere quella politica. L'amministrazione Trump, favorevole alle criptovalute, sta spingendo per una legislazione sulle stablecoin prima dell'estate. Un quadro chiaro negli Stati Uniti aprirebbe le porte agli investitori istituzionali e rafforzerebbe la posizione di Circle nei confronti di Tether, che è ancora largamente dominante (67% del mercato rispetto al 26% di USDC).
Un mercato in espansione
Le dimensioni del mercato delle stablecoin sono aumentate del 47% in un anno. L'USDC ha visto la sua capitalizzazione aumentare del 36% da gennaio 2024, rispetto al +5% di Tether. Questo movimento conferma l'ascesa delle stablecoin come pilastri dell'ecosistema delle criptovalute: mezzo di scambio, collaterale nella DeFi e asset di riferimento per il trading. Bernstein parla ora di un mercato "di importanza sistemica". Il mercato delle stablecoin vale più di 207 miliardi di dollari, di cui 60 miliardi per l'USDC di Circle e 143 miliardi per l'USDT di Tether.

Circle vuole cogliere questa crescita al momento giusto. Ma la concorrenza si sta intensificando: PayPal ha lanciato la propria stablecoin, JP Morgan sta testando le sue soluzioni blockchain e l'Europa sta preparando l'euro digitale.
Un'IPO attesa a lungo
Dopo il fallimento della fusione con una SPAC nel 2022 (una battuta d'arresto che è costata 44 milioni di dollari) a causa delle normative in vigore all'epoca, Circle sta tornando più forte di prima. La società ha spostato la propria sede al One World Trade Center di New York, è affiancata da JPMorgan e Citigroup per gestire l'IPO e si propone come portabandiera delle criptovalute regolamentate.
Con questa IPO, Circle potrebbe diventare la prima società al 100% stablecoin quotata negli Stati Uniti. Una vetrina per il settore e un'opportunità per i suoi investitori storici - General Catalyst, IDG Capital, Accel, Fidelity - di convertire le loro scommesse in plusvalenze tangibili.
In un momento in cui il Nasdaq rimane fragile, le IPO tecnologiche si rilanciano timidamente e l'AI attira tutta l'attenzione, Circle vuole proporre un'altra musica: quella di una criptovaluta più stabile, più sicura, più matura. E, perché no, anche più redditizia.
Blocco 3: Top & Flop
(Clicca per visualizzarla)
Blocco 4: Letture della settimana
We Mapped DOGE’s Silicon Valley and Corporate Connections (Wired)
What Banks Should Consider Before Diving Back Into Digital Assets (CoinDesk)