ROMA (MF-DJ)--L'Italia è leader nell'economia circolare e ha la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti, il 79,4%, il doppio rispetto alla media europea, con un risparmio annuale pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di co2 nelle emissioni. Nel Belpaese, inoltre, il 37% dei consumi elettrici nel 2020 è stato soddisfatto da fonti rinnovabili con una produzione di circa 116 TWH. Tuttavia, la potenza installata è ancora distante dai target di neutralità climatica previsti per il 2030.

E' quanto emerge dal Rapporto GreenItaly, presentato oggi e arrivato alla dodicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica. Al rapporto hanno collaborato Conai, Novamont, Ecopneus; molte organizzazioni e oltre 40 esperti.

Sono oltre 441mila le aziende che nel quinquennio 2016-2020 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green: il 31,9% delle imprese nell'industria e nei servizi, valore che sale al 36,3% nella manifattura. Con specifico riferimento alle imprese manifatturiere (5-499 addetti), nelle eco-investitrici la quota di esportatrici è pari al 31% nel 2021, contro un più ridotto 20% di quelle che non hanno investito. A fine 2020 gli occupati che svolgevano una professione di green job erano pari a 3,1 milioni, il 13,7% del totale.

A sottolineare il potenziale dell'Italia nella valorizzazione di materia a fine vita, c'è anche il quarto posto al mondo come produttore di biogas - da frazione organica, fanghi di depurazione e settore agricolo - dopo Germania, Cina e Stati Uniti.

"C'è un'Italia che può essere protagonista alla COP26 di Glasgow: fa della transizione verde un'opportunità per innovare - dichiara in una nota il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci - e rendersi più capace di affrontare il futuro e coinvolge già oggi da 1/3 delle nostre imprese. Nel Rapporto GreenItaly si coglie un'accelerazione verso un'economia più a misura d'uomo che punta sulla sostenibilità, sull'innovazione, sulle comunità e sui territori. Siamo una superpotenza europea dell'economia circolare e questo ci rende più competitivi e capaci di futuro. Possiamo dare forza a questa nostra economia e a questa idea di Italia grazie alle scelte coraggiose compiute dall'Unione Europea con il Next Generation Ue e al Pnrr. La burocrazia inutile ostacola il cambiamento necessario, ma possiamo farcela se mobilitiamo le migliori energie del Paese senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, come recita il Manifesto di Assisi, promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento".

"Il Covid non ha fermato gli investimenti green, perché sempre più imprenditori sono consapevoli dei vantaggi competitivi derivanti dalla transizione ecologica. Ma ancora oltre la metà delle imprese manifatturiere percepisce questo passaggio più un vincolo che una opportunità - sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -. Per dare ulteriore impulso alla transizione ecologica occorre intervenire: sulla carenza di competenze attraverso percorsi di formazione adeguati; sulla diffusione di una cultura d'impresa più sostenibile; sull'accesso al credito bancario per facilitare il reperimento di risorse destinate investimenti ambientali; sulle norme e sulla fiscalità, semplificando le procedure amministrative oltre a incentivi e agevolazioni; sulla creazione di mercati per la sostenibilità (Green Public Procurement, ecc.); sull'affiancamento da parte delle istituzioni alle imprese, sia nelle problematiche di carattere tecnico e tecnologico, sia di assistenza all'accesso a risorse e servizi".

gug

(END) Dow Jones Newswires

October 20, 2021 06:10 ET (10:10 GMT)