LONDRA (Reuters) - Le grandi banche dell'Unione europea dovranno dimostrare concretamente in che modo aiutano od ostacolano il blocco nel raggiungimento degli obiettivi climatici, rendendo noti degli indicatori "pionieristici" a partire dal 2024.

È quanto reso noto dall'Autorità bancaria europea (Eba), organo di controllo bancario della Ue.

L'Eba ha definito dei modelli ambientali, sociali e di governance (Esg) che le 150 banche più importanti del blocco, come Deutsche Bank, SocGen e UniCredit, dovranno completare ogni anno.

In questo modo si permetterà agli investitori di confrontare l'esposizione di ogni banca alle aziende maggiormente inquinanti e a quelle più rispettose dell'ambiente, oltre a monitorare con quale rapidità gli istituti di credito passano a modelli di business più sostenibili.

"Facciamo da apripista con modelli e indicatori chiave di performance per garantire che quando le banche rivelano delle informazioni, lo facciano in modo coerente", ha detto Pilar Gutierrez, capo di una unità di divulgazione dell'Eba.

Sarà necessaria l'approvazione finale da parte dell'esecutivo Ue, la Commissione europea.

L'Eba ha affermato che i modelli riguarderanno i portafogli bancari che includono i prestiti. L'autorità ha scartato il piano iniziale che prevedeva di includere gli asset del portafoglio di trading, quali azioni e obbligazioni, a causa dei timori dell'industria sulla natura a breve termine di tali strumenti.  

Dal 2023 le banche dovranno rendere nota l'esposizione alle attività che implicano forti emissioni di carbonio e quelle soggette a rischi quali inondazioni e incendi a causa del cambiamento climatico.

Gli istituti dovranno anche fornire dettagli sulla loro esposizione ai clienti di combustibili fossili, sulle emissioni di gas serra che finanziano e sull'allineamento con gli obiettivi di emissioni zero entro il 2050.

DUE COEFFICIENTI 

I requisiti aprono una nuova strada a livello globale, con l'obbligo per le banche di dichiarare due nuovi coefficienti a partire dal 2024.

Il green asset ratio (Gar) mostra il rapporto degli asset "verdi" di una banca rispetto a quelli totali, facendo riferimento alla "tassonomia"  o classificazione sostenibile della Ue. 

Il banking book taxonomy alignment ratio (Btar) misura come le attività di una banca possono contribuire gli obiettivi climatici del blocco comunitario, poiché individua la misura in cui gli istituti finanziano attività sostenibili dal punto di vista ambientale.

L'Associazione per i mercati finanziari in Europa (Afme), organo di settore, ha accolto con favore le tempistiche distese concesse per l'introduzione del Gar, che in origine l'Eba voleva lanciare potenzialmente già quest'anno.

"Continuiamo però a sottolineare le nostre più ampie preoccupazioni sul quadro di divulgazione, in quanto le divulgazioni basate su stime o proxy possono avere poca comparabilità e usabilità", ha detto l'Afme in una nota.

Le banche dovranno pubblicare gli obiettivi per il 2030 relativi a Gar, Btar e riduzioni delle emissioni di gas serra.

I due coefficienti creeranno peer pressure per adottare strategie di business più sostenibili e aiuteranno ad eliminare il potenziale "greenwashing", pratica che consiste l'ingigantimento delle attività rispettose dell'ambiente.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)