MILANO (MF-DJ)--La crisi energetica in Europa, la forte inflazione e la stretta monetaria aggressiva hanno spinto Coface a rivedere significativamente al ribasso le previsioni di crescita globali per il 2023, con un'aspettativa inferiore al 2% come nel 2001, 2008, 2009 e 2020.

Il barometro Coface del 3* trimestre 2022 evidenzia come le previsioni di crescita siano state riviste al ribasso un po' in tutte le regioni del mondo, ma l'Europa è quella con le prospettive più cupe, con una recessione che sembra ormai inevitabile per quest'inverno in tutte le principali economie.

Nel breve periodo, l'economia sembra stabilizzarsi in un regime di stagflazione, caratterizzata da crescita quasi zero e rapido aumento dei prezzi. La possibilità di una recessione globale diventa quindi sempre più reale.

In effetti, la crisi energetica si è intensificata e il vecchio continente si prepara a una 'sobrietà imposta'. Sia nel caso in cui prenda la forma di una riduzione volontaria sia in quello di un razionamento decretato dai governi, la trasformazione dei consumi di energia si tradurrà necessariamente con una minor produzione e un calo del Pil.

Come evidenzia il barometro, questi ultimi mesi hanno confermato la concretizzazione di un'inflazione costantemente elevata e sempre più generalizzata nelle economie avanzate ed emergenti. In questo contesto, la politica delle principali banche centrali resta decisamente aggressiva, con la maggior parte che è tornata a livelli di tassi di interessi di riferimento mai visti nell'ultimo decennio.

I governi nazionali, che lottano contro la contrazione dell'attività, hanno moltiplicato le misure a sostegno del potere d'acquisto delle famiglie e della liquidità delle imprese. Il risultato è un cocktail potenzialmente esplosivo per le finanze pubbliche: aumento del deficit pubblico e impennata dei costi di finanziamento.

"L'attuale Barometro conferma il quadro economico e sociale che Coface aveva iniziato a tracciare già nei giorni successivi all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Da allora, le pressioni inflazionistiche si sono intensificate e il malcontento popolare per l'aumento del costo della vita ha iniziato a manifestarsi in tutto il mondo" commenta Ernesto de Martinis, ceo di Coface in Italia e head of strategy regione Mediterraneo & Africa.

red


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October 17, 2022 09:27 ET (13:27 GMT)