È quanto rivelato da Aba Van Ang, comandante della polizia della provincia orientale del Paese.

Lo scorso febbraio l'ambasciatore Luca Attanasio, la sua guardia del corpo Vittorio Iacovacci e l'autista Mustapha Milambo sono stati uccisi nel corso di un tentativo di rapimento lungo una strada della provincia orientale del Nord Kivu, mentre si dirigevano verso una scuola per visitare un progetto umanitario dell'Onu.

Il comandante di polizia ha presentato alcuni gruppi di detenuti, il cui arresto è avvenuto di recente, nel corso di una riunione con il governatore militare Constant Ndima. Il commissario ha affermato che alcuni di loro erano coinvolti nell'uccisione di Attanasio.

"Tra questi gruppi c'è quello che ha rapito l'ambasciatore italiano e l'ha ucciso", ha detto Aba Van Ang in un commento diffuso dal team che si occupa di comunicazione.

Il leader del gruppo, diretto responsabile dell'uccisione dell'ambasciatore, è ancora in fuga, secondo quanto affermato il poliziotto.

Aba Van Ang ha spiegato che il gruppo è inoltre coinvolto nel rapimento, avvenuto a dicembre, di diversi membri del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), poi rilasciati.

Non è stato immediatamente chiaro se i detenuti siano effettivamente stati accusati dell'omicidio.

Negli ultimi decenni gran parte Congo orientale è diventato terreno di violenze, con le milizie rivali che combattono contro le truppe governative e tra loro per il controllo di terre e risorse. Rapimenti e attacchi ai convogli umanitari, un tempo relativamente rari, sono ora in aumento, come comunicato dalle Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei)