FRANCOFORTE (Reuters) - L'inflazione della zona euro potrebbe "facilmente" rimanere al di sopra del target pertanto la Banca Centrale Europea dovrebbe tenere la porta aperta a una politica più restrittiva.

E' il pensiero degli esponenti del board di Francoforte emerso dai resoconti del meeting del mese scorso, diffusi oggi.

In quel meeting la Bce ha ridotto la potenza dello stimolo messo in campo a sostegno dell'economia ma ha prolungato gli acquisti di obbligazioni almeno fino alla fine del 2022, ritenendo che l'inflazione probabilmente tornerà sotto il target del 2% entro la fine dell'anno.

Tuttavia la decisione non è stata unanime e i verbali rivelano un profonda spaccatura con diversi esponenti del board che sostengono che l'inflazione rischi di superare le aspettative.

"Si è avvertito che non si può escludere una scenario in cui l'inflazione della zona euro resti più elevata più a lungo", dicono i verbali.

"Per il 2023 e il 2024, l'inflazione nella proiezione di base era già vicina al 2% e, considerando il rischio a rialzo della proiezione, potrebbe rivelarsi al di sopra del 2%".

Queste affermazioni vanno ben oltre la valutazione espressa dalla presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa dopo il meeting quando disse che c'era la "possibilità" di rischi al rialzo per l'inflazione.

Secondo quanto riferito in precedenza da alcune fonti a Reuters, allora cinque dei 25 esponenti del board Bce si opposero alle scelte di politica monetaria, un gruppo di dissidenti insolitamente ampio per un'istituzione che in genere cerca l'unanimità e non sempre intraprende votazioni formali.

In particolare, da quanto emerge dalle minute, espressero riserve sul ribilanciamento degli acquisti di bond in ambito Qe, sull'estensione dei reinvestimenti in ambito Pepp e sulla maggior flessibilità degli acquisti oltre la pandemia.

"È stato sottolineato che il consiglio dovrebbe evidenziare la propria disponibilità ad adeguare tutti i propri strumenti in entrambe le direzioni, in modo da stabilizzare l'inflazione al 2% nel medio termine", ha aggiunto la Bce.

Le differenze sembrano concentrarsi su quanto possa durare l'attuale picco inflazionistico.

La principale visione della Bce è che l'inflazione -- attualmente alla cifra record di 5%, oltre il doppio rispetto all'obiettivo Bce -- diminuirà senza bisogno di un intervento di politica monetaria.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sara Rossi)