MILANO (MF-DJ)--Lo sforzo europeo per fermare la recrudescenza della pandemia di Covid-19 comincia a dare i suoi frutti.

La seconda ondata di infezioni iniziata a fine estate ha nuovamente reso l'Europa il centro della pandemia. I Governi hanno risposto inasprendo gradualmente le restrizioni alla vita quotidiana e alle loro economie durante l'autunno, reintroducendo nelle ultime settimane lockdown a livello nazionale simili - anche se meno rigorosi - a quelli messi in atto in primavera.

Ora, il numero di nuovi casi sembra aver raggiunto il picco in quasi tutta la regione e in alcuni Paesi i contagi stanno diminuendo rapidamente. I progressi non sono uniformi, tuttavia, e i leader sono diffidenti nell'abbassare la guardia troppo presto.

"Questa tendenza positiva è recente, e quindi fragile, e produrrà risultati solo se durerà", ha detto ieri il primo ministro francese Jean Castex, aggiungendo che "sarebbe irresponsabile revocare o allentare queste misure adesso".

I Governi sperano, riducendo significativamente il numero di casi, di impedire che gli ospedali vengano sopraffatti e di riuscire a controllare la diffusione del Covid-19 grazie ai test e al tracciamento dei contatti. La speranza in più ora è che un vaccino possa essere disponibile entro pochi mesi.

Tuttavia, anche se le restrizioni sono meno rigide rispetto all'inizio dell'anno, non è chiaro se il rispetto delle regole durerà abbastanza a lungo da ridurre sufficientemente le infezioni, in particolare con l'avvicinarsi delle vacanze natalizie.

Una media mobile relativa a sette giorni di nuovi casi giornalieri nei 27 Paesi dell'Unione europea e del Regno Unito è diminuita per cinque giorni consecutivi fino a ieri, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). I 28 Paesi hanno registrato in media 431 casi per milione nei sette giorni fino a ieri, rispetto ai 411 casi per milione degli Stati Uniti, secondo l'Ecdc.

I casi negli Usa sono in costante aumento da settimane e ieri il numero di contagi registrati in un solo giorno ha superato per la prima volta quota 150.000, secondo la Johns Hopkins University.

La ripresa delle infezioni durante l'estate in Europa è stata in gran parte alimentata da un maggiore contatto sociale tra i più giovani, secondo i dati dei test e gli esperti di salute pubblica. Le vacanze e la socializzazione sono ripresi in tutto il continente dopo le privazioni dei lockdown primaverili.

Nella città universitaria di Liegi, ad esempio, il centro della seconda ondata in Belgio, feste studentesche e strade affollate a settembre hanno contribuito in modo determinante alla recrudescenza del virus, ha detto Louis Maraite, portavoce dell'ospedale universitario della città, che è ancora sopraffatto dai pazienti affetti da Covid-19. "Questo è ciò che il virus ama, che le persone stiano vicine", ha spiegato.

La nascente inversione di tendenza in Europa segue mesi di sperimentazioni con un mosaico di restrizioni, tra cui coprifuoco, orari di chiusura anticipata dei bar e limiti agli incontri in pubblico e all'interno delle proprie case. Alcuni Paesi hanno imposto l'obbligo della mascherina anche all'aperto e definito sistemi a più livelli di restrizioni localizzate volti a ridurre i focolai in luoghi specifici.

Alcuni di questi interventi sembrano aver funzionato: sia il Belgio che i Paesi Bassi hanno registrato un calo dei casi a fine ottobre, due settimane dopo aver ordinato la chiusura di bar e ristoranti.

Il virus ha però continuato ad avanzare, costringendo più persone a entrare negli ospedali, provocando morti e aumentando la pressione sui sistemi sanitari con l'avvicinarsi dell'inverno. All'inizio di ottobre i medici in luoghi come Liverpool, nel nord dell'Inghilterra, hanno iniziato ad avvertire che rischiavano di rimanere senza posti letto in ospedale.

I Governi hanno risposto inasprendo ulteriormente le restrizioni. L'Irlanda è stato uno dei primi Paesi ad annunciare un nuovo lockdown nazionale, a partire dal 23 ottobre. Bar, ristoranti e negozi non essenziali sono stati chiusi e le persone sono state invitate a restare a casa.

La Francia e la maggior parte del Regno Unito hanno seguito tale esempio alla fine di ottobre e all'inizio di novembre. La Germania ha annunciato un lockdown parziale. Attualmente sono in vigore lockdown di varia intensità in Paesi come Belgio, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Grecia. La Spagna ha esteso lo stato di emergenza che limita la capacità dei residenti di incontrarsi e viaggiare fino a maggio.

Due settimane dopo l'inizio del lockdown, la Francia sta vedendo segnali su una possibile diminuzione della seconda ondata di Covid-19 nel Paese a breve. Gli indicatori principali come i numeri di nuove infezioni e di ricoveri ospedalieri e nelle unità di terapia intensiva è sono piatti o in calo. I casi sono precipitati in Irlanda e Belgio e si stanno stabilizzando in Spagna e Germania, mentre i contagi sono ancora in aumento in Italia e nel Regno Unito, anche se a un ritmo più lento rispetto a prima.

L'onere del Covid-19 sui sistemi sanitari della regione è ancora significativo. In Francia, un record di 32.683 persone sono ricoverate in ospedale per la malattia, secondo i dati di ieri, superando il livello della primavera. Nel Regno Unito sono 14.000 ma la seconda ondata non ha finora eguagliato alcune delle tragiche pietre miliari della primavera. I decessi e l'occupazione nei reparti di terapia intensiva rimangono ben al di sotto dei picchi della prima ondata.

Esperti di salute pubblica affermano che i Paesi dovrebbero allentare i loro lockdown con cautela, idealmente solo quando i casi saranno bassi e stabili e i portatori del virus potranno essere rapidamente rilevati dai sistemi di tracciamento dei contatti e isolati.

Gli incontri sociali, con l'avvicinarsi delle vacanze invernali, dovrebbero svolgersi in un cerchio il più ristretto possibile, ha affermato Steven Van Gucht, capo virologo presso l'istituto sanitario belga Sciensano. "Immaginate di essere infettati il giorno di Natale, poi di essere più contagiosi sei giorni dopo, esattamente a Capodanno. E' così che il virus può diffondersi di nuovo molto rapidamente", ha spiegato.

Sono necessari approcci migliori per i test per trovare più casi e gestire i focolai, ha affermato Kingston Mills, professore di immunologia sperimentale al Trinity College di Dublino. "Non possiamo continuare a bloccare la nostra forza lavoro e aspettarci che le nostre economie sopravvivano", ha aggiunto.

La Slovacchia ha testato la sua intera popolazione adulta, di circa cinque milioni di persone. Le autorità di Liverpool hanno lanciato un test di massa alla fine della scorsa settimana e fino a mercoledì avevano sottoposto al test poco più di 44.000 delle 460.000 persone della città.

I risultati promettenti delle sperimentazioni del vaccino contro il Covid-19 indicano che la fine della pandemia è a portata di mano ma le persone non dovrebbero ancora abbassare la guardia, ha detto ieri il dottor Anthony Fauci.

cos

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November 13, 2020 12:08 ET (17:08 GMT)