MILANO (MF-DJ)--Circa 4 miliardi di dollari l' anno affluiscono dal Global Fund dell'Onu verso oltre 100 Paesi tra i più poveri al mondo. Munizioni per contrastare i virus-killer, dall'Hiv al Covid-19. A organizzare le difese c'è il direttore generale Peter Sands, per nove anni ceo del colosso bancario Standard Chartered. MF-Milano Finanza gli ha parlato a pochi giorni dal Global Health Summit, il vertice mondiale sulla Salute del 21 maggio prossimo, co-organizzato dall'Italia, presidente di turno del G20.

Domanda. Quante risorse sta impegnando il Fondo nella lotta al Covid-19?

Risposta. Nel 2020, il Fondo Globale ha distribuito quasi 1 miliardo di dollari in 106 Paesi a basso e medio reddito, che li hanno utilizzatti per acquistare test, terapie, ossigeno e proteggere gli operatori. In questo modo abbiamo sostenuto interventi di controllo e contenimento della pandemia. I fondi sono stati utilizzati anche per adattare e garantire la continuità dei programmi contro l'Hiv, tubercolosi e la malaria. Quest'anno, grazie ai contributi supplementari ricevuti dai nostri donatori, il Fondo continua a fornire supporto. Questa settimana abbiamo approvato ulteriori 75 milioni di dollari per sostenere l'India, alla quale nel 2020 erano già stati assegnati 36,8 milioni di dollari.

D. Come si finanzia il Fondo?

R. Principalmente dal settore pubblico: il 92% delle risorse proviene dai Paesi donatori, inclusa l'Italia. Il resto dal settore privato, fondazioni e iniziative di finanziamento innovative.

D. Vede differenze rispetto alle campagne per contenere Hiv, malaria e Tbc?

R. La battaglia contro il Covid-19 non può essere vista solo come una lotta contro un virus specifico, ma come un catalizzatore per portare a termine quelle contro Hiv, malaria e Tbc, e rafforzare la preparazione contro future pandemie. Dobbiamo applicare le lezioni apprese dalle lotta contro gli altri virus. I Paesi a medio e basso reddito stanno usando le reti sanitarie e comunitarie sviluppate per combattere Hiv, malaria e Tbc, e il Fondo impiega il sistema di approvvigionamento di medicinali e l' esperienza decennale nel contrasto a quelle malattie.

D. L'uscita dall'incubo Covid-19 sta avvenendo a ritmi differenti. India e Brasile vivono una catastrofe umanitaria.

R. Le mutazioni del virus sottolineano l'urgente necessità di rispondere al Covid-19 contemporaneamente in tutti i Paesi. Anche se i più ricchi lanciano campagne di vaccinazione e di contenimento dell'epidemia, il virus continuerà a mutare e rappresenterà una nuova minaccia per tutti se questo non viene fatto allo stesso tempo nei Paesi a basso e medio reddito. Accelerare l'accesso equo a vaccini, test, terapie e dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari, è essenziale per sconfiggere la pandemia.

D. Come valuta vaccini e terapie di contrasto?

R. I vaccini da soli non bastano. Finché non saranno disponibili in tutto il mondo, la migliore strategia che abbiamo per combattere il Covid-19 è un approccio globale che comprende test, terapie, vaccini e rafforzamento dei sistemi sanitari. Serve aumentare notevolmente la fornitura di test. Al momento, i Paesi a basso e medio reddito ne stanno conducendo circa 75 al giorno ogni 100 mila persone, rispetto agli oltre 600 ogni 100 mila dei Paesi ad alto reddito. Un dato chiaramente troppo basso per poter avere strategie efficaci e implementare sistemi per identificare nuove varianti.

D. L'industria farmaceutica poteva fare di più?

R. Negli anni abbiamo compiuto progressi significativi nella riduzione dei prezzi dei medicinali essenziali. Nel 2000, un anno di trattamento antiretrovirale per l'Hiv costava più di 10 mila dollari; oggi ne costa solo 69. La concorrenza attraverso la concessione di licenze per prodotti brevettati è stata un punto di svolta.D. Come vede la situazione italiana?R. L'Italia è stata il primo Paese in Europa a subire l'impatto Covid-19 e abbiamo tutti visto come anche sistemi sanitari solidi possano essere rapidamente sopraffatti da un virus come questo. Oggi, la campagna di vaccinazione sta procedendo e speriamo che questo possa aiutare a salvare vite e a porre sotto controllo il virus. Tuttavia, nessun Paese sarà al sicuro finché la pandemia non sarà sotto controllo ovunque. Quest'anno l'Italia ospiterà il Global Health Summit: la leadership italiana è fondamentale per intensificare la risposta globale al Covid-19 e promuovere un'architettura sanitaria globale più solida ed equa.

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1708:14 mag 2021

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May 17, 2021 02:15 ET (06:15 GMT)