MILANO (MF-DJ)--L'India riprenderà le esportazioni dei vaccini contro il Covid-19 dal mese prossimo, hanno detto i funzionari del Governo, con una mossa che potrebbe aiutare i Paesi in via di sviluppo che hanno lottato per vaccinare le loro popolazioni dopo che Nuova Delhi ha limitato le spedizioni a causa della recrudescenza del coronavirus in patria.

Le esportazioni saranno un mix tra donazioni e accordi commerciali e includeranno le spedizioni a Covax, la struttura supportata dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che cerca di fornire i vaccini ai Paesi in via di sviluppo. L'India è uno dei principali fornitori di Covax.

Quando riprenderà a esportare, l'India darà la priorità ai Paesi vicini, all'Africa e all'America Latina, secondo un funzionario del Governo indiano a conoscenza del piano. Non è ancora chiaro quanti vaccini il Paese intende esportare.

L'India ha esportato 66 milioni di dosi in 95 Paesi prima di limitare temporaneamente le spedizioni all'inizio di aprile per cercare di alleviare la carenza di forniture, dopo che i casi di Covid-19 sono aumentati rapidamente nel Paese la scorsa primavera.

"E' il nostro impegno nei confronti del mondo per combattere collettivamente la pandemia. Lo realizzeremmo ora con le forniture dei vaccini in eccesso", ha detto ieri Mansukh Mandaviya, il ministro federale della Salute indiano, in conferenza stampa, spiegando che "le nostre forniture sono ampie e il ritmo della vaccinazione a livello locale è aumentato rapidamente, lasciando spazio alle esportazioni".

L'annuncio arriva prima del vertice globale sul Covid-19 che il presidente Usa, Joe Biden, ospiterà domani a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. I funzionari degli Stati Uniti hanno esercitato pressioni sull'India nelle ultime settimane affinchè ponesse fine al divieto di esportazione dopo che i tassi di vaccinazione nel Paese sono aumentati.

La ripresa delle esportazioni fornirà un gradito impulso a Covax. All'inizio di questo mese, Covax ha dichiarato che avrebbe fornito 1,4 miliardi di dosi per tutto il 2021; a giugno aveva previsto di fornire 1,9 miliardi di dosi nell'intero anno ma ha tagliato le previsioni in parte a causa del divieto di esportazione dell'India.

All'inizio di questo mese, Covax ha affermato che non si aspettava più di ricevere le 75 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca prodotte dal più grande produttore di vaccini al mondo, il Serum Institute of India (Sii) e neanche i 130 milioni di dosi del vaccino di Novavax, che aveva ordinato al Sii. La società non ha ancora richiesto l'approvazione normativa per il farmaco in nessun Paese. Covax dipende fortemente dal Sii per rifornire i Paesi poveri.

La pandemia di coronavirus ha avuto un devastante tributo umanitario ed economico sull'India, che inizialmente ha lottato per aumentare il suo programma di immunizzazione e proteggere i suoi oltre 1,3 miliardi di abitanti. Da giugno, però, il ritmo delle vaccinazioni è aumentato, raggiungendo in media 7,4 milioni di dosi giornaliere a settembre, rispetto ai quasi due milioni al giorno di maggio, secondo i dati del ministero della Salute.

A oggi il 65% della popolazione adulta ammissibile del Paese ha ricevuto almeno una dose di un vaccino mentre il 22% è stato completamente vaccinato, ha detto una portavoce del ministero della Salute indiano.

La produzione locale di vaccini è aumentata negli ultimi mesi, principalmente grazie all'allentamento delle restrizioni all'esportazione degli Stati Uniti per quel che riguarda le materie prime chiave. L'India importa circa i due terzi delle materie prime totali necessarie per produrre vaccini come prodotti chimici speciali, tubi monouso, sacchetti e filtri dagli Stati Uniti.

Il Sii ha aumentato la produzione da circa 90 milioni di dosi al mese a giugno e luglio fino a circa 160 milioni a settembre, secondo il portavoce dell'azienda. La produzione del Sii dovrebbe salire a circa 200 milioni di dosi in ottobre. Anche Bharat Biotech International, un altro produttore indiano di vaccini, ha aumentato produzione.

Il Governo indiano spera di garantire circa un miliardo di dosi tra ottobre e dicembre grazie ai produttori nazionali, tra cui Sii e Bharat. "Riprendere le esportazioni è una mossa giusta da parte dell'India poiché il Paese avrà scorte in eccesso da metà ottobre. I Paesi in via di sviluppo ne trarranno enormi benefici", ha affermato Chandrakant Lahariya, un epidemiologo con sede a Nuova Delhi ed esperto di salute pubblica.

cos

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September 21, 2021 05:30 ET (09:30 GMT)